Iglesias, 23 Nov 2017 - I Carabinieri della Compagnia di Iglesias, ieri sera hanno arrestato Giovanni Mameli di 42 anni, incensurato residente ad Assemini con l’accusa di tentato omicidio.
L’arrestato, imbracciato il proprio fucile, ha sparato due colpi ad altezza d’uomo contro due pastori che transitavano con i loro gregge in un terreno attiguo al suo.
Il fatto è avvenuto nella campagna tra Decimomannu ed Assemini, dove una coppia di pastori con i loro animali si sono casualmente introdotti all’interno di un terreno di proprietà privata; è stato a quel punto che M.G., non il proprietario del fondo invaso bensì di quello vicino, si è rivolto ai due fratelli pastori intimandogli di andar via. La discussione, dapprima solo verbale, è presto sfociata in una colluttazione vera e propria: il 42enne, munito di un bastone, ha iniziato a colpire ripetutamente uno dei due pastori, salvato solo dal tempestivo intervento del fratello che riuscendo a colpire con un pugno l’arrestato sembrava lo avesse definitivamente convinto a desistere, vedendolo rientrare a casa. A quel punto i due allevatori, convinti che la vicenda fosse conclusa, hanno ripreso il proprio lavoro ma proprio in quel momento che il reato più grave si è consumato. Infatti, il 42enne era tornato in casa solo per prendere il suo fucile e, quindi, imbracciata l’arma, l’uomo avrebbe sparato due colpi ad altezza d’uomo contro i due presunti intrusi. Soltanto la prontezza e la reattività dei due fratelli ha fatto sì che non vi fossero feriti.
Allo stesso tempo dopo aver udito il rumore degli spari, alcuni passanti hanno contattato i carabinieri della Stazione di Decimomannu che intervenuti sul posto, hanno avuto il delicato compito di ricostruire la scena e effettivamente, da una perquisizione a carico dell’arrestato, una delle sei armi legittimamente detenute, era ancora calda e sporca di polvere da sparo. A quel punto non vi erano più dubbi sulla natura degli “scoppi” uditi dai passanti ed subito dopo dal sopralluogo sulla scena del reato è emerso che su alcuni pali in legno e su dei muri di cinta, vi fossero dei segni compatibili con i pallettoni di un fucile da caccia, confermando che i colpi sparati non fossero in aria per avvertimento (come sostenuto dall’arrestato), ma ad altezza d’uomo per colpire i due pastori. A questo punto i militari, dopo aver raccolto tutti gli elementi necessari, hanno dichiarato in arresto M.G. con l’accusa di tentato omicidio ed, inoltre, hanno messo sotto sequestro l’arma usata per il presunto tentato omicidio.
L’arrestato al momento si trova nel carcere di Uta a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.