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Russiagate, arrivano le incriminazioni del procuratore Robert Mueller: “Lunedì forse i primi arresti”

Russiagate, verso una svolta l'indagine del procuratore speciale Robert Mueller: potrebbero scattare già lunedì i primi arresti nell'ambito delle indagini sulle interferenze di Mosca nelle presidenziali Usa, indagini guidate dallo procuratore speciale Robert Mueller. Lo sostiene la Cnn, indicando che sono scattate le prime accuse, approvate dal un gran giurì di Washington Dc. Secondo la Cnn, il vice ministro di Giustizia, Rod Rosenstein, che supervisiona l'inchiesta perché il ministro Jeff Sessions si è astenuto, è stato informato dei capi di accusa prima della loro presentazione al gran giurì.

Tra i personaggi che potrebbero dover rispondere alle accuse, ci sono Paul Manafort, ex responsabile della campagna presidenziale di Donald Trump, e Michael Flynn, ex consigliere per la sicurezza della Casa Bianca. Entrambi a vario titolo avrebbero avuto legami sospetti con Mosca.

Il dossier pagato da un sito conservatore fu il Washington Free Beacon, un sito conservatore fondato da un importante donatore del partito repubblicano, il finanziere Paul Singer, il primo a commissionare il dossier sul presidente Donald Trump e la Russia poi 'passato' ai democratici durante le presidenziali. Lo sostiene il New York Times.

Il Free Beacon ha assoldato la società Fusion Gps nel 2015 con il mandato di scovare informazioni in grado di danneggiare candidati presidenziali repubblicani, compreso Trump, spiega il Nyt. Il sito ha poi detto alla società di interrompere le ricerche negative nel maggio del 2016, quando Trump era ormai ad un passo dalla nomination del Grand Old Party (Gop).

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