Barcellona, 22 Ott 2017 - Il presidente catalano Carles Puigdemont ha accusato il premier spagnolo Mariano Rajoy di avere portato contro le istituzioni catalane "il peggiore attacco" da quando il dittatore Francisco Franco le abolì dopo la guerra civile del 1936-39. "Malgrado la volontà (espressa nel referendum) dei catalani, il governo si è illegittimamente proclamato titolare del potere politico in Catalogna", ha aggiunto.
Puigdemont ha chiesto che il Parlament di Barcellona si riunisca la settimana prossima per esaminare "le misure da prendere" in risposta all'attivazione dell'articolo 155 da parte del governo spagnolo. "Non accetteremo l'umiliazione da parte di Madrid" ha aggiunto Puigdemont. "Quello alla Catalogna è un attacco alla democrazia". Il presidente catalano ha invitato i cittadini a "difendere" le loro istituzioni.
Il presidente della Generalitat della Catalogna, Carles Puigdemont, ha rivolto il suo messaggio ai cittadini alle 21 in diretta tv, al termine di una giornata che ha visto dapprima la mossa del premier Rajoy che ha deciso l'applicazione dell'articolo 155 della Costituzione e poi la risposta della piazza catalana: nel pomeriggio migliaia di persone sono scese in piazza a Barcellona. Anche lo stesso governatore catalano Puigdemont aveva manifestato in mezzo ai concittadini.
Il suo partito in precedenza aveva affermato che le misure annunciate dal governo di Madrid sono "un colpo di stato contro il popolo della Catalogna". Queste erano state le parole del deputato del Pdecat, Josep Lluis Cleries. Per il numero due di Podemos, Pablo Echenique, il partito è "sotto shock" davanti alla "sospensione della democrazia non solo in Catalogna ma anche in Spagna".
In una dichiarazione solenne a nome del parlamento catalano la presidente Carme Forcadell ha detto che il premier spagnolo Mariano Rajoy oggi "ha annunciato un colpo di stato di fatto", un "golpe autoritario in uno stato membro dell'unione europea". "Rajoy - ha aggiunto - pretende che il parlamento catalano smetta di essere democratico". "Attaccando le istituzioni attacca la cittadinanza", che "vede lesi i suoi diritti": "non lo permetteremo".
"Questo è un processo unilaterale e contrario alla legge e che ha cercato lo scontro". Queste erano state le parole del premier spagnolo, Mariano Rajoy, al termine del Consiglio dei ministri straordinario sulla Catalogna, parlando del referendum secessionista. "La cosa più antidemocratica e impressionante è ciò che è successo il 6 e 7 settembre nel Parlamento catalano, un evento senza precedenti: sono stati negati i diritti dell'opposizione e nel giro di un quarto d'ora è stato approvato un progetto di legge". Nel giro di 15 minuti è stata liquidata la Costituzione e lo statuto dell'autonomia catalana". "Voler imporre ai governanti che si violi deliberatamente la legge non è una richiesta di dialogo, ma un'imposizione". Ha affermato il premier spagnolo.
Quindi ha precisato che il governo ha dovuto applicare l'articolo 155 della Costituzione: "Lo abbiamo attivato per ottenere quattro obiettivi: ritornare alla legalità; recuperare la normalità e la convivenza comune, elementi che si sono deteriorati; continuare con il recupero economico, indire le elezioni in una situazione di normalità".
Nel quadro dell'art. 155, il governo spagnolo ha deciso di proporre al Senato la destituzione del presidente catalano Carles Puigdemont, del vicepresidente Oriol Junqueras e di tutti i membri del Govern, ha spiegato il premier.
Con queste iniziative "non si sospende l'autonomia né l'autogoverno della Catalogna ma si sospendono le persone che hanno messo la Catalogna fuori dalla legge".
"Gli ultimi dati dell'economia in Catalogna sono preoccupanti. Le sedi sociali delle aziende hanno traslocato, più di mille aziende, le aziende più grandi che danno lavoro, hanno lasciato. C'è stato un disincentivo degli investimenti e un crollo del turismo", ha aggiunto il premier spagnolo.
Puigdemont potrà comparire in Senato tra martedì e giovedì 26 ottobre per esporre le sue accuse contro le misure decise dal governo di Madrid in applicazione dell'articolo 155 della Costituzione. È quanto emerge dal calendario approvato dalla Mesa del Senado spagnolo. È confermato inoltre che si terrà venerdì 27 ottobre alle 10 la plenaria in cui il Senato sarà chiamato a ratificare a maggioranza assoluta le misure approvate oggi dal Consiglio dei ministri.
Madrid prevede di prendere il controllo fra l'altro dei Mossos d'Esquadra, la polizia regionale catalana, della Radio-Tv pubblica (Tv3 e Radio Catalunya), grazie all'art. 155. Lo precisa il documento con le misure previste dall'esecutivo spagnolo inviato al Senato. Il governo spagnolo, attraverso i delegati che nominerà in Catalogna, potrà destituire e sostituire i dirigenti di polizia e radio-tv catalane.
Per il governo spagnolo il president catalano Carles Puigdemont si è reso responsabile di una "disobbedienza ribelle, sistematica e consapevole" degli obblighi previsti dalla legge e dalla Costituzione e ha "gravemente attentato" all'interesse generale dello Stato. Lo affermano le motivazioni della richiesta di attivazione dell'articolo 155 esaminate durante la riunione straordinaria del governo conclusa a Madrid.
Il segretario socialista Pedro Sanchez ha confermato l'appoggio del Psoe al governo del premier Mariano Rajoy. Il Psoe, ha affermato a Cartagena, ha scelto di "difendere la Costituzione" e di non "voltare le spalle alla Spagna" prolungando "un'agonia che solo serve a spaccare la società".