Madrid, 21 Ott 2017 - "Questo è un processo unilaterale e contrario alla legge e che ha cercato lo scontro". Lo ha detto il premier spagnolo Mariano Rajoy al termine del Consiglio dei ministri straordinario sulla Catalogna, parlando del referendum secessionista. "La cosa più antidemocratica e impressionante è ciò che è successo il 6 e 7 settembre nel Parlamento catalano, un evento senza precedenti: sono stati negati i diritti dell'opposizione e nel giro di un quarto d'ora è stato approvato un progetto di legge". Nel giro di 15 minuti è stata liquidata la Costituzione e lo statuto dell'autonomia catalana". "Voler imporre ai governanti che si violi deliberatamente la legge non è una richiesta di dialogo, ma un'imposizione". Ha affermato il premier spagnolo.
Quindi ha precisato che il governo ha dovuto applicare l'articolo 155 della Costituzione. Lo abbiamo attivato per ottenere quattro obiettivi: ritornare alla legalità; recuperare la normalità e la convivenza comune, elementi che si sono deteriorati; continuare con il recupero economico, indire le elezioni in una situazione di normalità".
Nel quadro dell'art. 155 il governo spagnolo ha deciso di proporre al senato la destituzione del presidente catalano Carles Puigdemont, del vicepresidente Oriol Junqueras e di tutti i membri del Govern. Lo ha detto il premier.
Con queste iniziative "non si sospende l'autonomia né l'autogoverno della Catalogna ma si sospendono le persone che hanno messo la Catalogna fuori dalla legge".
"Gli ultimi dati dell'economia in Catalogna sono preoccupanti. Le sedi sociali delle aziende hanno traslocato, più di mille aziende, le aziende più grandi che danno lavoro, hanno lasciato. C'è stato un disincentivo degli investimenti e un crollo del turismo", ha aggiunto il premier spagnolo.
Madrid prenderà controllo Mossos e Radio-Tv Madrid prevede di prendere il controllo fra l'altro dei Mossos d'Esquadra, la polizia regionale catalana, della Radio-Tv pubblica (Tv3 e Radio Catalunya), grazie all'art. 155. Lo precisa il documento con le misure previste dall'esecutivo spagnolo inviato al Senato. Il governo spagnolo, attraverso i delegati che nominerà in Catalogna, potrà destituire e sostituire i dirigenti di polizia e radio-tv catalane.ù
Per il governo spagnolo il president catalano Carles Puigdemont si è reso responsabile di una "disobbedienza ribelle, sistematica e consapevole" degli obblighi previsti dalla legge e dalla Costituzione e ha "gravemente attentato" all'interesse generale dello Stato. Lo affermano le motivazioni della richiesta di attivazione dell'articolo 155 esaminate durante la riunione straordinaria del consiglio dei ministri appena conclusa a Madrid. Le decisioni adottate saranno poi sottoposte all'approvazione del Senato affinché si avvii l'iter perché possano essere votate dalla plenaria venerdì 27 ottobre ed entrare in vigore già da sabato 28 ottobre.
Il segretario socialista Pedro Sanchez ha confermato l'appoggio del Psoe al governo del premier Mariano Rajoy che oggi attiva l'art.155 contro la Catalogna. Il Psoe, ha affermato a Cartagena, ha scelto di "difendere la Costituzione" e di non "voltare le spalle alla Spagna" prolungando "un'agonia che solo serve a spaccare la società".
Le misure annunciate oggi dal governo di Madrid sono "un colpo di stato contro il popolo della Catalogna". Lo sostiene il deputato del Pdecat, il partito del presidente Carles Puigdemont, Josep Lluis Cleries. Per il numero due di Podemos, Pablo Echenique, il partito è "sotto shock" davanti alla "sospensione della democrazia non solo in Catalogna ma anche in Spagna".
Il governatore della Catalogna, Carles Puigdemont, ha annunciato che alle 21 terrà una dichiarazione istituzionale.
Puigdemont, potrà comparire in Senato tra martedì e giovedì 26 ottobre per esporre le sue accuse contro le misure decise dal governo di Madrid in applicazione dell'articolo 155 della Costituzione. È quanto emerge dal calendario approvato dalla Mesa del Senado spagnolo. È confermato inoltre che si terrà venerdì 27 ottobre alle 10 la plenaria in cui il Senato sarà chiamato a ratificare a maggioranza assoluta le misure approvate oggi dal Consiglio dei ministri.
Migliaia di persone sono scese in piazza a Barcellona per protestare contro le decisioni del governo spagnolo.