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Banca d’Italia, Renzi per nascondere gli scandali della banca di Boschi con il suo PD vuole mettere le mani nella Banca d’Italia e sparano contro Ignazio Visco: “Serve figura idonea per nuova fiducia”.

Roma, 18 Ott 2017 - Bufera sulla Banca d'Italia: attacco del Pd contro Ignazio Visco, governatore della Banca d'Italia che il 31 ottobre conclude il suo mandato alla guida di palazzo Koch. I Democratici presentano una mozione alla Camera in cui si chiede al governo di impegnarsi nel trovare "una figura idonea per una nuova fiducia" osservando che "l'efficacia dell'azione di vigilanza della Banca d'Italia è stata, in questi ultimi anni, messa in dubbio dall'emergere di ripetute e rilevanti situazioni di crisi o di dissesto di banche', che ''avrebbero potuto essere mitigate nei loro effetti da una più incisiva e tempestiva attività di prevenzione e gestione''. Tensione con Palazzo Chigi e lunga mediazione per modificare il testo e consentire al governo di dare parere favorevole prima del voto, concluso poi con 213 sì e 97 no. L'episodio fa intervenire il Quirinale. Fonti parlamentari, sintetizzando il pensiero di Mattarella, ricordano che "le decisioni su Bankitalia devono essere ispirate ad esclusivi criteri di salvaguardia dell'autonomia e dell'indipendenza dell'Istituto''.

La Camera ha approvato con 213 voti a favore, 97 contrari e 99 astenuti la mozione del Pd che impegna il governo a scegliere per la guida della Banca d'Italia una "figura più idonea a garantire nuova fiducia all'Istituto".

Respinte le altre mozioni Alberti; Busin; Paglia; Zanetti; Rampelli, su cui il governo aveva dato parere contrario. Sulla mozione Fregolent il governo aveva dato parere favorevole condizionato ad una riformulazione delle premesse, accolta dal Pd.

Nella mozione del Pd si sostiene che la nomina del governatore di Bankitalia è una scelta molto delicata anche perché 'l'efficacia dell'azione di vigilanza della Banca d'Italia è stata, in questi ultimi anni, messa in dubbio dall'emergere di ripetute e rilevanti situazioni di crisi o di dissesto di banche', che 'avrebbero potuto essere mitigate nei loro effetti da una più incisiva e tempestiva attività di prevenzione e gestione'.

La mozione Bankitalia è contro Visco? Sulla persona il Pd non entra ma per Bankitalia chiede una fase nuova. Il Pd non entra nel merito di una decisione che spetta al governo e al presidente del Consiglio ma non si può sottrarre da un giudizio e la mozione traccia la necessità di segnare una fase nuova. Il "con chi lo si fa? spetta al governo". Così il portavoce del Pd Matteo Richetti, a margine di una visita con Renzi a Narni, spiega la mozione Pd.

Il Governo aveva espresso parere favorevole al testo Pd, previe alcune modifiche nelle premesse, mentre aveva espresso parere contrario a quelle dell'opposizione, volte a impegnare il governo a non rinnovare nell'incarico l'uscente Ignazio Visco.

FdI, con Walter Rizzetto, aveva chiesto le "dimissioni dell'attuale governatore, Ignazio Visco, e la nomina di un nuovo" vertice alla guida di palazzo Koch. I pentastellati chiedevano al governo di "escludere l'ipotesi di proporre la conferma del Governatore in carica, Ignazio Visco". Praticamente uguale la mozione della Lega: si impegnava il governo a "non avanzare, in sede di proposta di nomina del Governatore della Banca d'Italia in scadenza l'1 novembre 2017, la riconferma dell'attuale Governatore, Ignazio Visco". La mozione di Sinistra Italiana chiedeva invece di rimandare il rinnovo di una carica importante come quella di Governatore di Bankitalia fino all'entrata in carica del prossimo Parlamento.

"Nella sua azione l'Istituto ha agito in continuo contatto col Governo". È quanto riferiscono ambienti della Banca d'Italia dopo la mozione presentata dal Pd in Parlamento secondo cui l'istituto "fa interamente il suo dovere nelle diverse funzioni che svolge, applicandovi competenza e coscienza. In particolare nella vigilanza bancaria, in questi anni segnati dalla più grave crisi economica della storia moderna d'Italia, ha difeso il risparmio nazionale limitando i danni. Questi non potevano non esserci, data la gravissima condizione dell'economia".

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