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“Paddock voleva fuggire”, nuovi dettagli sulla strage di Las Vegas

Las Vegas, 5 Ott 2017 - Stephen Paddock, l'autore della strage di Las Vegas, aveva affittato una stanza tramite Airbnb all'Ogden hotel in contemporanea con un festival di musica alternativa tenutosi il 22-24 settembre, prima del massacro al festival di musica country. Lo ha riferito lo sceriffo locale Joseph Lombardo in una conferenza stampa di aggiornamento sulle indagini, precisando di non conoscere il motivo.

Paddock non ha lasciato alcuna lettera di suicidio ha riferito lo sceriffo.

Lo stragista aveva nella sua auto 1.600 caricatori di munizioni e diversi contenitori di un esplosivo usato comunemente al tiro al bersaglio per un totale di oltre 22 kg.

Nessuna delle videocamere installate da Paddock stava registrando. Le aveva messe sullo spioncino della porta della sua camera d'albergo e all'esterno per osservare i movimenti della polizia, ma non erano in funzione.

Il responsabile della strage di Las Vegas, intendeva sopravvivere e scappare ha detto lo sceriffo locale Joseph Lombardo nella conferenza, senza tuttavia chiarire come. Paddock ha sparato 200 colpi d'arma da fuoco nel corridoio quando una guardia della sicurezza si è avvicinata alla sua stanza d'albergo. La stessa guardia, pur essendo rimasta ferita ad una gamba, ha aiutato un gruppo di agenti a sgomberare le stanze al 32/mo piano, dove era entrato in azione Paddock.

Paddock potrebbe aver avuto dei complici. È l'ipotesi ventilata da Lombardo, che ha espresso la sua perplessità sul fatto che nessuno avesse mai notato tutte quelle armi, né a casa né quando sono state trasportate nell'hotel.

L'autore della strage di Las Vegas, ha sparato per 10 minuti, dalle 22.05 alle 22.15, mentre due minuti dopo i primi due agenti sono arrivati al 32/mo piano dell'hotel da cui stava sparando sulla folla di un concerto. Prima di entrare nella stanza, però, sono passati complessivamente 75 minuti per evacuare tutte le altre stanze e procedere con tutte le cautele del caso, dato che non si udivano più spari. È la ricostruzione fornita dallo sceriffo, nella quale ha difeso la modalità operandi e la tempestività delle forze dell'ordine.

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