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Catalogna, voto tra tensioni. Lunghe file nonostante i divieti. La polizia interviene nei seggi

Barcellona. 1 Ott 2017 - Lunghe file nonostante i divieti. La polizia interviene nei seggi A Barcellona la polizia spagnola interviene in alcuni seggi: ci sarebbero 40 feriti, anche un'anziana durante una carica. Il governo autonomo ha invitato a "votare in ogni seggio e anche con le schede stampate da casa" Tweet 01 ottobre 2017 Sarebbero almeno 40 i feriti a causa delle cariche della polizia spagnola. La polizia avrebbe usato proiettili di gomma contro le persone che protestano. Sui social network girano numerosi filmati in questo senso. Un ricercatore di Princeton, Jordi Graupera, ha postato un video nel quale un membro della Guardia Civil spara verso la folla a Barcellona e una foto in cui si vede il proiettile di gomma, di color verde. Anche l'account Twitter di The Local Spain parla di polizia che usa proiettili di gomma.

La Guardia Civil cerca quindi di impedire con la forza ai catalani di votare per il referendum indipendentista, ha anche tagliato i collegamenti internet a diversi seggi. I cittadini resistono sdraiandosi sull'asfalto e vengono portati via a forza.

La polizia è penetrata nel seggio elettorale dove era previsto votasse il presidente Carles Puigdemont a Girona sfondando le porte che era stato chiuse dai cittadini. Ma il presidente è riuscito a votare in un altro seggio. Gli agenti sono stati accolti dal grido 'Voterem' degli elettori.

Il portavoce del governo catalano Jordi Turull ha affermato che 'dai tempi del franchismo' non si vedeva una repressione e una 'violenza di Stato" come quella esercitata oggi dalle forze spagnole "contro la democrazia' in Catalogna.

Le operazioni di voto sono iniziate in diversi collegi elettorali in Catalogna che hanno potuto aprire alle 9. Le urne e le schede sono state portate via dai volontari catalani e quelle rimaste sono state sequestrate dalla polizia mandata da Madrid. Il governo catalano ribadisce 'si può votare in ogni seggio'. Il delegato del governo spagnolo (prefetto) in Catalogna, Enric Millo, ha giustificato l'intervento della polizia nei seggi perché, ha affermato, quella catalana 'ha anteposto criteri politici a quelli professionali'. 'Siamo stati costretti a fare quello che non volevamo fare'. Il sindaco di Barcellona, Ana Colau, su Twitter: 'un capo del governo codardo ha inondato di polizia la nostra città. Barcellona città di pace, non ha paura'.

"La Catalogna sta votando". Ha assicura il portavoce del governo catalano, Jordi Turull, spiegando che il 73% dei seggi è aperto. Turull ha detto che i seggi attivi sono 4.561, ma ha riconosciuto che ci sono "attacchi e blocchi informatici" e ha chiesto pazienza. "Per ogni problema, c'è una soluzione. Ci appelliamo non solo alla serenità, non solo al senso civico e al pacifismo, ma anche alla pazienza", ha aggiunto.

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