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Madrid: il referendum per l’indipendenza catalana non si farà. Ma gli elettori occupano 2 scuole

Barcellona, 30 Sett 2017 - Domenica non ci sarà alcun referendum per l'indipendenza della Catalogna. E' la posizione ribadita dal governo centrale di Madrid al termine della riunione settimanale del Consiglio dei ministri. A dirlo è stato il portavoce del governo spagnolo, Inigo Mendez de Vigo. Madrid ha inviato più di 10mila agenti di polizia in Catalogna per impedire il voto, per lo più agenti della Guardia civil e della Policia Nacional.

Per tutta risposta, elettori catalani indipendentisti hanno materialmente occupato almeno 2 scuole trasformate in seggi nel centro di Barcellona per consentire di svolgere il referendum. L'azione arriva dopo la decisione del vicecomandante della polizia locale, i Mossos d'Esquadra, Jose Lluis Trapero, di chiudere tutte le scuole ed i seggi, oltre a requisire tutte le urne prima delle 6 di domenica. Un escamotage per mostrare di rispettare formalmente gli ordini della Alta Corte di Giustizia.

Sulla Catalogna in pieni preparativi per il controverso voto si abbatte dunque l'offensiva di Madrid. La Generalitat ha presentato i dettagli organizzativi della giornata elettorale, mostrando persino l'urna per le schede: una scatola bianca in plastica, con il simbolo della regione autonoma (fabbricata in Cina e del costo di 5 euro). Durissima la risposta di Madrid. Il governo di Mariano Rajoy ha avvertito i secessionisti: "Ne risponderete davanti ai tribunali".

Il portavoce del governo spagnolo de Vigo infatti in conferenza stampa ha anche detto che il governo catalano del presidente Carles Puigdemont "dovrà rispondere davanti ai tribunali" per la "grave slealtà istituzionale" di cui si è reso responsabile. "Siamo in presenza di un processo di disobbedienza costituzionale - ha accusato - contro una democrazia europea consolidata e prestigiosa come quella spagnola, in pieno XXI secolo".

Prosegue anche la battaglia dei giudici spagnoli contro il referendum. Il Tribunal Superior de Justicia de Cataluna (TSJC) ha ordinato alla Generalitat (regione autonoma) catalana di sospendere il sistema di voto elettronico, conosciuto come 'evot'. Il giudice Mercedes Armas ha intimato al 'Centro de Seguridad y de la Informacion de Cataluna' (Cesicat) di bloccare ogni sistema per "individuare i punti dove sarà possibile votare elettronicamente nei diversi seggi elettorali istituiti dagli organizzatori del referendum". In precedenza sempre i giudici catalani avevano ordinato a Google di bloccare un'applicazione diffusa dal presidente della Generalitat, Carles Puigdemont, per poter votare al referendum. La Guardia Civil - la polizia nazionale - aveva segnalato ai giudici che l'app forniva in tempo reale gli indirizzi dove sarebbero stati organizzati all'ultimo momento i seggi ufficiosi, dopo la chiusura di quelli ufficiali da parte della polizia sempre su ordine della magistratura.

Il governo spagnolo ha inoltre deciso la chiusura dello spazio aereo sopra Barcellona ai voli di aerei privati e elicotteri fino a lunedì. La misura non riguarda i voli commerciali dell'aeroporto di Barcellona El Prat e di emergenza, e secondo media catalani punta fra l'altro ad evitare immagini aeree delle grandi manifestazioni che probabilmente si terranno contro il blocco dei seggi.

È sempre più muro contro muro, dunque, con il governo catalano che insiste: domenica si voterà dalle 9 alle 20. Sono 5,3 milioni le persone chiamate alle urne, che potranno recarsi nei 2.315 seggi elettorali sparsi in tutto il territorio, 6.249 sezioni in tutto, in cui lavoreranno 7mila persone tra i 50mila volontari coinvolti nell'intero processo elettorale. E il 63% degli elettori catalani assicurano che andranno a votare. Se non ci saranno marce indietro, il rischio di tensioni ed incidenti è ovviamente altissimo.

Migliaia di persone - 80mila secondo gli organizzatori - hanno assistito in serata in un mare di bandiere indipendentiste al comizio finale della campagna per il 'sì' al referendum, con il presidente Carles Puigdemont e il vicepresidente Oriol Junqueras. Prima del comizio il 'Govern' ha reso noto che Puigdemont voterà domenica mattina alle 9.30 nel collegio di Sant Juli de Ramis, a Girona, la città di cui è stato sindaco fino a due anni fa, quando è stato eletto presidente della Catalogna

È dura anche la risposta della Catalogna alle iniziative di Madrid. Il ministro della Giustizia catalano, Carles Mund, ha annunciato la presentazione di una denuncia penale contro il procuratore dello stato spagnolo per "abuso di potere" per la repressione attuata negli ultimi giorni in Catalogna. Mund ha detto che organizzare un referendum secondo la legge spagnola "non è un reato", e ha precisato che la denuncia sarà presentata anche davanti alla Corte europea dei diritti umani.

Colonne di trattori, soprannominate "Tractorada", con la bandiera catalana, hanno intanto invaso Barcellona e altre città catalane. Centinaia di persone hanno accolto festosamente i trattori lungo i viali della "capitale" della Catalogna fin davanti alla Sagrada Familia.

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