Livorno, 11 Sett 2017 - E' stata trovata in un giardino privato sommerso dal fango una delle due persone disperse dopo il violento nubifragio che ieri ha messo in ginocchio Livorno. Si tratta di Martina Bechini, 34 anni. Il suo corpo è emerso nella zona di Antignano, non distante dal Rio Ardenza. Suo marito, Filippo Meschini, era riuscito invece a salvarsi. La furia dell'acqua aveva travolto la loro abitazione in via Garzelli. Il ritrovamento porta così a 7 il numero dei morti accertati. Le ricerche proseguono ora per ritrovare Gianfranco Tampucci, 67 anni, che viveva in un terra-tetto in via D'Alò, investito dall'esondazione di un corso d'acqua. Si cerca anche nello specchio di mare antistante il litorale sud della città, perché il corpo potrebbe essere stato trascinato al largo dalla piena del Rio.
Intanto, in città si lavora incessantemente per recuperare il volto di Livorno, "cambiato completamente" come ha commentato il sindaco, Filippo Nogarin. Stamattina c'è stato un incontro operativo sull'emergenza nubifragio, nel primo pomeriggio un vertice con il ministro dell'Ambiente Galletti, al quale il presidente della Regione Enrico Rossi ha chiesto poteri speciali.
"Credo siano necessari poteri straordinari affidati alla Regione in questa fase di emergenza, ma anche in quella successiva. Se vogliamo che le opere necessarie alla messa in sicurezza del territorio siano realizzate presto e bene, non possiamo intervenire con i lacci delle procedure ordinarie" è quanto ha chiesto Rossi a Galletti.
Tra gli interventi indispensabili alla messa in sicurezza dell'area livornese, il governatore ha indicato quelli sui quattro corsi d'acqua responsabili degli allagamenti. Su tutti questi, ha ricordato il presidente, erano stati effettuati di recente interventi di ripulitura da parte del Consorzio costa Toscana. Rossi si è augurato che per la ricostruzione dei ponti danneggiati "sia permesso alla Regione di intervenire senza dover ricorrere a gare di appalto ordinarie, per le quali sarebbero necessari tempi troppo lunghi per vedere le opere realizzate", secondo quel modello 'Lunigiana' che ha ricordato il governatore aveva permesso "procedure accelerate e poteri straordinari nell'interesse delle zone colpite da calamità naturali". E, in attesa dell'ordinanza con la dichiarazione dello stato di emergenza, la Regione pensa di utilizzare subito i circa 2,2 milioni di euro a disposizione per i primi interventi sull'Ugione, mentre nella giunta di mercoledì ne stanzierà altri 3 per gli interventi in somma urgenza.
"Con grande fatica e dolore - ha sottolineato il sindaco Nogarin - Livorno sta cercando di rialzare la testa rispetto al dramma che l`ha sconvolta". Un dramma fatto di distruzione e di morte: 7 persone hanno perso la vita, tra queste una intera famiglia annegata nella propria villetta.
La circolazione sta progressivamente tornando alla normalità, mentre si stanno studiando soluzioni per il ripristino almeno temporaneo dei quattro ponti crollati in modo da agevolare la circolazione ed evitare di non tagliare nessuno fuori dalla città. Riaperta la linea ferroviaria, lungo i binari destro e sinistro, mentre si sta ripulendo il sottopasso della stazione, che al momento rimane chiuso.
Sono 400 le persone impegnate nell'emergenza provenienti dal sistema regionale e nazionale della Protezione Civile con il supporto di associazioni ed enti locali che potranno rispondere in maniera significativa al crescente numero delle richieste di intervento ai Vigili del Fuoco da parte della cittadinanza.
Il numero delle utenze che restano da allacciare da parte di Enel è sceso in queste ore a 550, concentrate soprattutto nelle zone più critiche. Si prevede in serata di riuscire ad abbassare significativamente il numero e restituire elettricità a tutti i cittadini. Le zone più critiche rimangono Stagno, dove è concentrato il maggior numero di squadre di soccorso e Collinaia dove molte abitazioni sono sommerse dal fango e si cerca di ripristinare almeno i camminamenti per poterle raggiungere.
Infine sulla possibilità che si arrivi ad una prevenzione che possa scongiurare nuove vittime, Nogarin ha concluso: "Genova, Le Cinque Terre, tutta la Piana di Viareggio, sono tutte situazioni che poi finiamo per definire 'straordinarie' ma non sono più situazioni di straordinarietà. C'è la necessità di un cambio di punto di vista. Abbiamo la necessità di riprendere in mano tutta una serie di cose se abbiamo il valore della vita umana".
"Non credo che questa sia una emergenza, sarebbe sbagliato chiamarla emergenza... Quanto è accaduto ieri è frutto dei cambiamenti climatici e non solo. Come governo abbiamo stanziato milioni di euro per ripulire i fiumi e i tombini, e questi soldi vanno spesi". Così il ministro dell'Ambiente Gian Luca Galletti oggi in città per il vertice nella sala operativa della Protezione civile, dove ha incontrato le istituzioni impegnate nell'emergenza dopo il nubifragio che ha messo in ginocchio il capoluogo toscano. Galletti ha anche confermato che ci sono le condizioni per dichiarare lo stato di emergenza, che "prevederà anche le risorse per intervenire nell'immediato".
"Per Livorno c'è la procedura in atto sempre in questi casi - ha detto - La Regione dovrà chiedere al governo, tramite la protezione civile, la dichiarazione dello stato di emergenza, e ci sarà la massima disponibilità del governo. Spetta al consiglio dei ministri decidere, ma la mia esperienza mi dice che qui ci sono tutte le condizioni".