Barcellona, 26 Ago 2017 - Un unico enorme striscione bianco con la scritta "No Tinc Por", 'Non ho paura', portato da 75 rappresentanti dei servizi di sicurezza e di emergenza di Barcellona, ha aperto intorno alle 18 la grande manifestazione di Paseig de Gracia in risposta agli attentati.
Una folla enorme ha invaso l'immenso viale dei negozi del capoluogo catalano. Molte le bandiere dell'indipendenza catalana. Al corteo partecipano re Felipe VI, il premier Mariano Rajoy, il presidente catalano Carles Puigdemont e tutti i principali leader politici spagnoli.
Ad aprire il corteo cittadini, dalla Spagna e da tutta Europa, turisti, migranti, la popolazione civile. Dietro di loro, le autorità. E' questa la scelta simbolica di Barcellona per mostrare quanto la città e il suo modo di viverla appartengano a tutti. Oltre alla manifestazione principale di Barcellona ci saranno cortei anche a Madrid, Valencia, Alicante, Castellón e Vigo.
Il premier Mariano Rajoy ha esortato tutta la popolazione a partecipare alla manifestazione e a "mettere da parte le differenze – perché questo - perché questo ci rende grandi e forti di fronte agli assassini.
Il giorno dopo gli attentati aveva visto riavvicinarsi Madrid e Barcellona, ora torna a spirare un vento di rottura. Basta leggere le parole di Carles Puigdemont al Financial Times secondo cui il governo centrale sta buttando in politica la questione cruciale della sicurezza. Avrebbe, cioè, tagliato i fondi alla sicurezza locale e non favorito la collaborazione della polizia nazionale con i Mossos de Esquadra che - secondo gli indipendentisti - avrebbe però comunque egregiamente evitato una tragedia ben peggiore.
L'idea di cancellare l’appuntamento referendario non sfiora Puigdemont ma sottolinea di non voler " voltare le spalle alla Spagna" ma di puntare al miglioramento delle relazioni. Dall'altro lato Rajoy ha assicurato che userà ogni mezzo legale per impedirne la realizzazione.