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Ischia, sfollati e turisti in fuga dopo il terremoto. La Protezione Civile: “Costruzioni scadenti”

Ischia, 23 Ago 2017 - Nuova lieve scossa di terremoto questa mattina all'alba sull'isola di Ischia alle prese con il bilancio di vittime e danni del sisma che lunedì sera ha causato due morti e oltre 40 feriti. La scossa è stata registrata alle 5.04 dall'IINGV, che stima una magnitudo 1.9 e una profondità di 6 chilometri con epicentro a nord dell'Isola. Intanto dei 2600 sfollati sono circa 200 le persone ospitate negli alberghi in attesa delle verifiche di agibilità delle abitazioni in programma per oggi. E continua la polemica sugli abusi edilizi e sui materiali scadenti che sarebbero stati utilizzati nelle costruzioni. A puntare il dito anche la Protezione civile. I sindaci dell'isola negano invece qualsiasi nesso.  Gioia per il recupero dei tre fratellini. Il bilancio del sisma è di due donne morte e 42 feriti, di cui 16 ricoverati, uno grave.

Perché un terremoto di magnitudo 4.0 fa tanti danni? A questa domanda contribuirà a rispondere l'indagine già avviata dalla Procura di Napoli, a partire dalla relazione che stenderanno i vigili del fuoco e dalle analisi che potranno essere demandate ad altri esperti. Ma una prima risposta l'ha fornita Angelo Borrelli, da pochi giorni numero uno della Protezione civile: "C'è un discorso di specificità dell'isola d'Ischia che è in area vulcanica. Quello che però ho potuto vedere - ha detto al termine di una giornata di sopralluoghi e verifiche sul posto - è che molte costruzioni sono realizzate con materiali scadenti che non corrispondono alla normativa vigente: per questo alcuni palazzi sono crollati o rimasti danneggiati". Secondo Borrelli il legame tra abusivismo e crolli, escluso dagli amministratori locali, può esistere: non è un legame necessario, perché "può esserci una costruzione abusiva fatta bene e una costruzione che rispetta le norme di legge fatta male". "Bisogna vedere come sono realizzate", come sono fatti gli edifici.

terremnoto ischia_in salvo anche gli altri due bambiniDiscorso che vale anche per la casa crollata che ha causato una vittima a Casamicciola e sotto la quale sono state recuperate sei persone, tra cui i tre fratellini. Al momento "non sappiamo se sia abusiva, lo verificheremo", ha chiarito infatti Borrelli, pronto a fornire una relazione alla Procura se sarà richiesta.

Due magistrati sono da ieri a Ischia per coordinare gli accertamenti preliminari nell'ambito dell'indagine su eventuali responsabilità per i danni provocati dal terremoto. Sono i sostituti Maria Teresa Orlando e Michele Caroppoli ai quali il procuratore della Repubblica di Napoli Giovanni Melillo ha delegato il fascicolo nel quale, al momento, non sarebbero formulate ipotesi di reato. Quelle astrattamente possibili sono soprattutto due: disastro colposo oppure omicidio colposo plurimo, in riferimento alla morte delle due donne a Casamicciola. Gli inquirenti attendono di ricevere dai vigili del fuoco, che da lunedì sera sono impegnati nelle operazioni di soccorso, una prima relazione. I rilievi tecnici serviranno a valutare lo stato delle costruzioni (la maggior parte dei crolli sono avvenuti nella parte alta del comune di Casamicciola) e l'eventuale mancata adozione delle norme antisismiche.

Al vaglio degli inquirenti finiranno anche i casi di abusivismo edilizio, appunto, un fenomeno molto esteso nei decenni scorsi sull'isola, sui quali la procura partenopea ha condotto già numerose inchieste. In serata, nella sede della procura al Centro Direzionale, previsto incontro dei Pm Orlando e Caroppoli con i vertici dell'ufficio (il procuratore Melillo e il procuratore aggiunto Vincenzo Piscitelli) per fare il punto sulla situazione. I magistrati sono in contatto anche con i dirigenti della polizia e gli ufficiali dei carabinieri in servizio a Ischia. Solo una volta completati gli accertamenti preliminari, e di fronte a un quadro più chiaro sulle eventuali responsabilità, si procederà all'apertura di un fascicolo, classificato al cosiddetto modello 21, ovvero contro persone note, oppure al modello 44 contro ignoti.

Oltre duecento persone ospitate in albergo, centinaia di altre accolte da parenti e amici. A oltre un giorno dal terremoto che ha colpito Ischia, è questo un primo bilancio degli sfollati. Fino a 2600 isolani abitano nelle frazioni più colpite dei comuni di Casamicciola e Lacco Ameno: al via oggi le verifiche di agibilità delle abitazioni, nella prima giornata si sono controllate scuole, edifici pubblici e alberghi. Proprio negli hotel, svuotati dai numerosi turisti che hanno lasciato subito l'isola, si punta ad accogliere chi non può rientrare a casa, perché il palazzo è lesionato o crollato, in tutto o in parte.

La protezione civile ha allestito già ieri un campo in un campetto di calcio a Casamicciola, ma dopo la prima notte all'aperto, si cerca da subito posto per tutti gli sfollati nelle strutture destinate all'accoglienza dei turisti. Tra gli abitanti dell'isola scatta una rete di solidarietà che coinvolge parenti e amici, ma c'è chi trascorre la giornata in strada, si dispera e si arrabbia perché ha perso tutto. In duecento chiedono e ottengono di dormire in albergo: a Lacco Ameno - afferma il sindaco Giacomo Pascale - "nessuno dormirà in strada". Ma in serata al campetto di Casamicciola si contano una quarantina di persone arrivate per un pasto e un posto per la notte, il numero degli sfollati accertati è destinato a crescere. Dopo la fine della fase dei soccorsi, inizia la conta dei danni e "l'attività si concentra sull'assistenza alla popolazione", dice il capo della Protezione civile Angelo Borrelli, che coordina la macchina dei soccorsi. Oltre 650 uomini e donne sono impegnati nei soccorsi.

Intanto è esodo di massa da Ischia, e dopo il terremoto l'isola si trova a fare i conti con un probabile disastro economico per la fuga dei turisti. Già dalle prime ore un ininterrotto flusso di rientri sulla terraferma, mentre fioccano le disdette delle prenotazioni per i soggiorni di fine agosto e di settembre. I sindaci ischitani rassicurano, Confesercenti sottolinea che le strutture ricettive funzionano regolarmente: ma la paura continua a prevalere, malgrado ci sia chi, come Sabrina Ferilli, resta sull'isola e invita a non lasciarla sola in questo momento di crisi. "E' stato spaventoso, abbiamo sentito un forte boato e poi la scossa. Sembrava un attentato. Per noi vacanza finita", dice una turista milanese in partenza.

Affranto il proprietario dell'hotel Vinetum, Nicola Di Costanzo: "I turisti che erano da me hanno dormito nel campetto della mia struttura, gli abbiamo fornito delle coperte ma ora partiranno di sicuro tutti. Che altro potremmo dirgli di fare?". La notte tra lunedì e martedì è scattato un piano di emergenza che ha visto coordinarsi gli armatori impegnati nei trasporti marittimi tra Napoli e Ischia. Sono state inviate sull'isola le navi di maggior capienza, utilizzando quelle da 700 passeggeri anche sulle rotte normalmente servite con mezzi più piccoli. Tutto ciò per ridurre le resse alle biglietterie e favorire un esodo il più possibile ordinato. Tra coloro che sbarcano a Napoli c'è sollievo per aver lasciato l'isola.

Quasi tutti hanno trascorso la notte all'aperto, dormendo sulle sdraio in riva al mare o a bordo piscina o in qualsiasi altro luogo lontano dagli edifici. Le partenze dal molo partenopeo per Casamicciola sono calate ieri del 60 per cento. Ma c'è anche chi continua a raggiungere Ischia, soprattutto i proprietari di seconde case che vogliono valutare i danni, e c'è chi non intende affatto interrompere le proprie vacanze.

Sono salvi. Dopo oltre 15 ore di lavoro, i Vigili del Fuoco hanno estratto vivi dalle macerie, Mattias e Ciro, i fratellini di 7 e 11 anni, che da ieri sera alle 20.57 - ora della scossa di magnitudo 4.0 che ha colpito Ischia - erano rimasti intrappolati sotto i resti della villetta di tre piani in cui si trovavano con i genitori e i nonni.  Nella notte tra lunedì e martedì i soccorritori avevano tratto in salvo il terzo fratellino: Pasquale di appena 7 mesi che si trovava con la mamma, incinta del quarto figlio. Anche loro sono stati portati in ospedale per controlli.