Barcellona 21 Ago 2017 - A Barcellona c'è un uomo che parla e svela le trame del terrore mentre si stringe il cerchio intorno a Younes Abouyaquou, il marocchino di 22 anni sospettato di essere l'autista del furgone killer della Rambla. Caccia all'uomo con decine di posti di blocco in Catalogna, intensificati i controlli al confine con la Francia. E intanto arriva la tragica notizia della morte di Julian, il bambino australiano dato per disperso e poi per vivo e che invece era morto sul colpo quel cupo pomeriggio di agosto sulla Rambla. Ieri, dopo la Messa alla Sagrada Familia, le vittime sono state ricordate prima delle partite di calcio. Il Barca ha messo a segno una vittoria contro il Betis Siviglia in un Camp Nou blindato dopo un commosso minuto di silenzio. 120 bombole di gas trovate nel covo di Alcanar, forse destinate a un attentato alla cattedrale di Gaudi'. Parigi rende omaggio alle vittime con una messa a Notre Dame.
La voce arriva in diretta dalla cellula terrorista. E' quella di Mohamed Houli Chemlal, ha 21 anni è l'unico sopravvissuto all'esplosione della santabarbara di Alcanar. E' in ospedale ma è stato già interrogato dalla polizia ed è lui che ha consentito l'accelerazione delle indagini dopo la strage di Barcellona. Solo lui poteva sapere che erano tre in quella casa dove sono state trovate 120 bombole di gas pronte ad esplodere. Sa chi erano, a tal punto da far dire agli inquirenti che già ora, nonostante non siano stati ancora completati gli esami del Dna, «almeno due dei tre uomini attualmente ricercati, sono sicuramente ciò che resta dei resti umani trovati ad Alcanar». Potrebbe esserci anche l'Imam svanito nel nulla e legato a filo rosso a più di un attacco terroristico.
La sua storia sfiora i morti italiani di Nassirya ma si lega anche ad altre stragi. Lo dicono i viaggi in Francia, Belgio, Svizzera. Lo dice Chemlal che è stato uno dei segreti meglio custoditi dall'indagine. Domani, comparirà a Madrid di fronte ai giudici istruttori antiterrorismo dell'Audienca Nacional assieme agli altri arrestati. Con tutto il resto delle evidenze, scientifiche e documentali, che nel frattempo l'indagine di polizia è andata accumulando. Sono molte i fili della rete degli investigatori, che cercano l'autista del furgone che ha fatto la strage ma che soprattutto cercano di capire gli ultimi movimenti dei terroristi e quale era il progetto stragista che avevano in mente.
"I nostri ragazzi sono stati manipolati. Mio fratello è stato drogato". A Ripoll l'inviato di Rainews24 Ilario Piagnerelli ha intervistato la sorella di Moussa Oukabir, il più giovane componente della cellula jihadista di Barcellona morto a Cambrils.
I Mossos d'Esquadra, la polizia catalana, hanno ritrovato a Ripoll la moto di Younes Abouyaaqoub, il 22enne marocchino ritenuto il killer della Rambla di Barcellona. Lo rivela la Vanguardia, spiegando che il mezzo si trovava a dieci metri dalla casa di Moussa Oukabir, il terrorista 17enne morto nell'attacco a Cambrils.
La moto, una Honda, era parcheggiata di fronte alla casa di Moussa da giovedì, quando entrambi hanno lasciato Ripoll per effettuare gli attacchi a Barcellona e Cambrils.
Il fatto che la moto fosse parcheggiata davanti alla casa di Moussa e accanto a un'auto intestata al padre di Mohamed Hichami, un altro membro della cellula jihadista ucciso a Cambrils, alimenta l'ipotesi degli inquirenti che i terroristi si siano recati a Barcellona con veicoli diversi e che Younes passò a prendere Moussa nel primo pomeriggio. Altri tre giovani terroristi più un uomo di mezza età avrebbero lasciato Ripoll introno alle nove e un quarto della mattina con un furgone.
I media spagnoli pubblicano le fotografia di due terroristi della cellula di Ripoll scattate a un pedaggio autostradale vicino a Cambrils una settimana prima degli attentati. I due uomini appaiono al volante di due dei tre furgoni che secondo gli investigatori avevano noleggiato. Uno dei due furgoni potrebbe essere quello usato per la strage sulla Rambla a Barcellona.
Sarebbe stato arrestato in Marocco il presunto complice di Moussa Oukabir. Secondo il sito spagnolo 'Vozpopuli' che cita fonti di polizia marocchina, il fermato potrebbe essere il contatto a cui il Moussa avrebbe inviato denaro attraverso I phone center di Ripoll, di proprietà di Salah el Karib arrestato e sospettato di far parte della cellula terroristica.
Probabilmente c'era un solo uomo alla guida del furgone che ha fatto strage sulla Rambla a Barcellona, ha detto il capo della polizia catalana Josep Trapero. Nella casa-santarbarbara a Alcanar c'erano più di 120 bombole, che sarebbero servite per "uno o più attacchi a Barcellona".
"Abbiamo informazioni secondo cui la cellula aveva legami con alcuni Paesi europei ma non possiamo dire quali". Ha aggiunto Trapero. E il ministro dell'Interno catalano Joaquim Forn ha rassicurato: "La capacità di nuocere della cellula terrorista è stata neutralizzata". Intanto, resta tensione tra Madrid e Barcellona per il rifiuto del sindaco del capoluogo catalano, Colau, di utilizzare i blocchi di cemento nella Rambla.
Al centro delle indagini c'è ora l'imam di Ripoll Abdelbaqi Es Satty, 45 anni, sospettato di essere stato il leader della cellula terroristica. La polizia ritiene che il religioso marocchino possa essere uno dei tre terroristi uccisi nella esplosione del covo della cellula mercoledì notte a Alcanar. L'imam era uscito nel 2012 dal carcere di Castellon dopo avere scontato una condanna a 4 anni per traffico di droga. Nella prigione avrebbe avuto contatti con terroristi jihadisti condannati per le stragi dei treni del 2004 a Madrid. Es Sattii, da due anni imam di Ripoll, aveva fatto alcuni viaggi in Belgio, forse per contatti con esponenti jihadisti.
La sua abitazione è stata perquisita, ma un'altra persona che si trovava nel suo appartamento ha detto alla polizia di sapere che l'imam è partito martedì per il Marocco per andare dalla moglie e i figli. Gli inquirenti cercano tracce di Dna, perché sospettano invece che Satty sia saltato in aria nell'esplosione accidentale di Alcanar usato dai terroristi per preparare gli attentati.
Inoltre, si apprende che l'imam si è recato in Belgio nel 2016. Lo scrive oggi El Pais, citando il sindaco della città di Vilvoorde, Hans Bonte. "Posso confermare che era qui da gennaio a marzo dell'anno passato", ha ammesso Bonte. Il religioso cercava lavoro, pur non avendo un permesso di residenza. Il Belgio è stato colpito duramente da attentati jihadisti, con gli attentati di Bruxelles di marzo 2016 costati la vita a 32 persone. Vilvoorde, in particolare, è stata teatro di una battaglia contro la radicalizzazione. Tra il 2011 e il 2014 da questa località molti jihadisti sono partiti - secondo quanto scrive il giornale iberico - alla volta della Siria per combattere con lo Stato islamico. L'imam pare essere una persona abbastanza centrale nella vicenda. El Pais ed El Mundo, citando forze antiterrorismo, hanno scritto che sarebbe stato in carcere lì avrebbe incontrato uomini collegati agli attentati di Madrid di marzo 2004, in cui morirono 191 persone.
Julian Cadman, il bimbo di 7 anni disperso dopo l'attentato sulle Rambla, è rimasto ucciso nell'attacco. Lo conferma l'ufficio spagnolo per le persone scomparse, come riferisce tra gli altri SkyNews. Ieri, i media spagnoli avevano invece riferito che il bambino, madre filippina e padre australiano, era stato ritrovato in un ospedale.
La sua sembrava l'unica storia a lieto fine della strage sulla Rambla. Disperso, poi ritrovato vivo in ospedale dopo tre giorni. Ma ieri la speranza si è Spenta. Julian si trovava giovedì a Barcellona insieme alla madre, è morto Nell'attacco jihadista. Ieri i media spagnoli avevano riferito che il piccolo era Stato ritrovato vivo in ospedale anche se le sue condizioni di salute non erano state rivelate, facendo pensare che era tra le oltre 100 persone rimaste ferite nell'attentato. 24 ore dopo, L'epilogo peggiore. Le autorità spagnole hanno annunciato che il bimbo è tra le 13 vittime dell'attentato.