Barcellona, 18 Ago 2017 - Il terrore torna a colpire l'Europa. Dopo Parigi, Berlino, Nizza e Londra a finire nel mirino dell'Isis è la città più aperta e cospmopolita del continente che ieri ha vissuto ore drammatiche dopo che un furgone a follev velocità ha falciato decine di persone nel cuore della città. Il bilancio provvisorio all'alba di oggi è di 13 morti e oltre 100 feriti ma non è finita: nella notte un nuovo attacco dai contorni ancora da chiarire è avvenuto a Cambrils, cittadina sulla costa a poco più di 100 chilometri da Barcellona. Secondo i primi resoconti la polizia catalana avrebbe ucciso 5 terroristi che in un'auto si erano lanciati sulla folla. Gli uomini uccisi indossavano cinture esplosive, dice la polizia.
Sei civili e un agente sono rimasti feriti e cinque terroristi sono stati uccisi a Cambrils, nel nuovo attacco poche ore dopo la strage sulla Rambla del capoluogo catalano. Due dei civili feriti sono in gravi condizioni. Lo ha riferito la polizia, mentre i servizi di emergenza parlano di un ferito in stato critico. I terroristi indossavano cinture esplosive. Secondo la versione fornita dal governo locale, intorno alle 2 del mattino un altro veicolo, una Audi A3, è stato scagliato contro la folla con un bilancio fortunatamente meno pesante di quello di Barcellona. In seguito è nata una sparatoria con la polizia, durante la quale 4 persone sono state uccise sul posto e una è morta successivamente per le ferite riportate. Il poliziotto coinvolto è ferito in modo lieve. Dopo aver investito i passanti, l'Audi si è scontrata con un veicolo dei Mossos d'Esquadra, la polizia regionale catalana, ed è iniziata la sparatoria.
Attentato terroristico a Barcellona, in Spagna. Un furgone ha travolto decine di persone che affollavano la Rambla di Catalunya, nel centro della città. Il governo catalano ha confermato il bilancio diffuso dai media spagnoli: i morti sono 13, oltre 100 i feriti: 15 sono gravi. Tra le vittime ci sono una donna belga e 3 tedeschi. La polizia, che ha circondato e isolato la zona, invita cittadini e turisti a evitare l'area. Chiusa la stazione della metropolitana della vicina Plaça Catalunya. Molti negozi hanno abbassato le saracinesche con i clienti all'interno, fatti uscire solo dopo alcune ore. Migliaia di turisti sono rimasti chiusi per ore negli hotel.
C'è il rischio che alcuni italiani possano essere rimasti coinvolti nell'attentato, si apprende da fonti del ministero degli Esteri. Secondo fonti di stampa, si teme per la sorte di un 35enne di Legnano. Personale dell'Unità di Crisi è in partenza col primo volo disponibile per Barcellona per dare il massimo supporto ai connazionali in città. Per richieste di informazioni, è attivo il seguente numero del Consolato Generale d'Italia a Barcellona: 0034 934 677 306.
L'Isis ha rivendicato l'attentato attraverso la sua 'agenzia' Amaq, definendo gli attentatori "soldati dello Stato islamico". Lo riferisce il Site, il sito Usa di monitoraggio dell'estremismo islamico sul web, pubblicando un'immagine della rivendicazione in arabo.
Tre giorni di lutto Le autorità stanno lavorando "per identificare le vittime ed i feriti", ha dichiarato il ministro dell'Interno della Generalitat (regione) catalana, Joaquim Forn. Tra morti e feriti, ha spiegato, "ci sono diverse nazionalità". Proclamati 3 giorni di lutto in Catalogna. Molte persone stanno intanto rispondendo agli appelli urgenti per donare sangue.
Il conducente del furgone, armato, è fuggito. La polizia ha smentito che l'uomo si fosse barricato in un ristorante turco presso il mercato della Boqueria, sulla Rambla. La polizia catalana conferma invece in conferenza stampa di avere effettuato due arresti, precisando che uno dei due è marocchino e l'altro è nato a Melilla. Uno è stato arrestato ad Alcanar e l'altro a Ripoll, ha spiegato il maggiore Josep Lluís Trapero dei Mossos d'Esquadra. Ma nessuno dei due era alla guida del furgone. E l'uomo ucciso in un conflitto a fuoco con la polizia dopo aver forzato un posto di blocco a Sant Just Desvern, una decina di chilometri a ovest di Barcellona, era estraneo all'attentato.
Il van che ha travolto i pedoni sulla Rambla procedeva a una velocità di 80 km orari e ha percorso circa 600 metri prima di fermare la propria corsa. Il mezzo era arrivato sulla passeggiata della città catalana da via Pelai e si è fermato nell'area del Teatro Liceo. Secondo diversi testimoni, l'autista cercava di investire più pedoni possibile, procedendo a zig zag.
Secondo La Vanguardia un uomo si è presentato alla polizia catalana come Driss Oukabir, il sospetto terrorista tra gli autori dell'attacco, e ha denunciato il furto dei propri documenti. L'uomo avrebbe spiegato agli agenti che, vedendo la sua fotografia sui media, ha capito cosa fosse successo ed è andato a denunciare il furto di identità alla polizia. Il van utilizzato nell'attentato sarebbe stato dunque affittato da qualcuno che si è spacciato per Driss Oukabir a Santa Perpetua de la Mogada. Il sindaco ha raccontato a La Vanguardia che la polizia nutre sospetti adesso sul fratello più piccolo di Driss, Moussa, diciottenne e residente a Barcellona, che avrebbe rubato i documenti al primo.
La polizia ha trovato a Vic, nella regione di Barcellona, un secondo furgone che l'autore dell'attentato e un suo sospetto complice avevano noleggiato per la fuga. Il primo era un furgone Fiat bianco con cui il terrorista si è scagliato sulla folla nella zona pedonale della Rambla all'altezza di Piazza Catalunya. Lo riferisce la rete catalana Tv3 citando fonti della polizia.
La Cia aveva allertato i Mossos, la polizia catalana, due mesi fa sulla possibilità che Barcellona, e in particolare la Rambla, potesse essere lo scenario di un attentato terrorista come quello di oggi. Lo riferisce il quotidiano spagnolo El Periodico.
"Io ero in un negozio, le altre 4 persone che erano con me si sono trovate dietro il furgone che andava addosso alla gente nella zona pedonale. La folla correva". Lo racconta all'ANSA Chiara, una ragazza italiana testimone dell'attentato e che ha trovato rifugio in un negozio della Rambla. "Adesso non ci fanno uscire, sentiamo che fuori c'è la polizia, ma da qui non vediamo niente. Ci stanno portando al piano inferiore del negozio".
"Ho visto almeno tre o quattro persone a terra, un poliziotto con una persona in braccio e tutti che correvano, urlavano, piangevano": questa la testimonianza di Luca Terracciano, uno studente italiano che vive a Barcellona e che ha visto di persona quanto successo sulla Rambla. "Io arrivavo in bici da un vicolo laterale e quando sono giunto sulla Rambla ho visto questa scena di terrore", ha aggiunto.
Il re di Spagna, Felipe VI, ha condannato l'attentato di Barcellona definendo gli autori "assassini, semplicemente criminali che non riusciranno a terrorizzarci. Tutta la Spagna è Barcellona. Le Ramblas torneranno ad essere di tutti".
Appello all'unità Mariano Rajoy è giunto a Barcellona, per partecipare a un vertice antiterrorismo. Lo ha annunciato lo stesso premier spagnolo in un tweet in cui scrive: "Massimo coordinamento per arrestare i responsabili, rafforzare la sicurezza e occuparsi di tutte le persone coinvolte. Unità". Rajoy ha anche proclamato il lutto nazionale in Spagna per 3 giorni.