Roma, 7 Lug 2017 - Da un lato c'è il centrodestra che attacca il governo sull'applicazione del nuovo codice delle ONG, dall'altro c'è il Consiglio dei Ministri di oggi da cui è atteso un chiarimento sulla posizione dell'esecutivo, all'apparenza spaccato. Due le posizione apparentemente inconciliabili: una più dura, del Viminale di Minniti, che a tutti costi vuole fare rispettare alla lettera le regole e una più aperta, dei Trasporti di Delrio, favorevole al trasbordo in mare verso dei migranti dalle navi delle Ong (anche non firmatarie) a quelle della Guardia Costiera (che fa capo a Delrio), per portarle in salvo in Italia.
L'episodio scatenante: il trasbordo di 127 persone da una nave di MSF Tutto è iniziato sabato, quando due navi della Guardia Costiera (che dipende dal Ministero dei Trasporti, guidato da Delrio) avvicinano la Vos Prudence di Medici Senza Frontiere a 33 miglia da Lampedusa per il trasbordo, in acque internazionali, di 127 migranti da due giorni a bordo. In un'ora l'operazione viene portata a termine: su indicazione del Centro di Coordinamento del Soccorso Marittimo di Roma della Guardia Costiera, come spiega Medici Senza Frontiere.
Da un lato da Ong ha fatto sapere che non le ha stato vietato l'accesso a Lampedusa ma che, invece, la nave non ha potuto entrare in porto perché troppo grande, e che il trasbordo lontano dalle coste dell'isola è quindi la norma. Quello che invece non sembra normale è il fatto che alla Vos Prudence sia stata indicata questa destinazione, piuttosto inusuale. E poi ci sono i tempi. Michele Trainiti, capo delle operazioni Sar di Msf ha detto che la nave con il suo carico di migranti, è rimasta ferma per un giorno e mezzo, come richiesto dalla sala operativa ma "a bordo cominciavano le difficoltà perché non si può tenere a lungo la gente senza pasti, noi abbiamo chiesto di rientrare" e a quel punto viene indicato di fare rotta su Lampedusa. Secondo Trainiti la Ong viene "coinvolta di meno" nei soccorsi da quando non ha firmato il codice. Ora la nave sta per entrare nel porto di Catania.