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Venezuela, soldati assediano l’ufficio della procuratrice generale Luisa Ortega Dìaz ù

Venezuela, soldati assediano l'ufficio della procuratrice generale Luisa Ortega Dìaz

Caracas, 5 Ago 2017 - Le forze della sicurezza venezuelana hanno circondato l'ufficio della procuratrice generale Luisa Ortega a Caracas. Una trentina di soldati della guardia nazionale sono giunti in mattinata sotto il suo ufficio chiudendo ogni accesso all'edificio. Ortega su Twitter ha parlato di "assedio" arbitrario e ha diffuso le foto dei soldati. "Rifiuto questo assedio al ministero pubblico - scrive Ortega - denuncio questa arbitrarietà di fronte alla comunità nazionale e internazionale". L'assemblea costituente si riunisce oggi e nella sua agenda potrebbe proporre la rimozione della Ortega, che ha rotto i ponti con il presidente Nicolas Maduro.

A Caracas si è insediata l'Assemblea costituente votata domenica in Venezuela nella sede del Parlamento controllato dall'opposizione anti-Maduro. L'Assemblea nazionale costituente appena eletta, che dovrebbe preparare i cambiamenti alla Costituzione e al sistema di governo venezuelano, ha dunque iniziato i suoi lavori a Caracas. Nelle mani dei 545 membri dell'Assemblea sono passati i ritratti dell'ex presidente Hugo Chavez e dell'eroe nazionale venezuelano Simon Bolivar.

Un tribunale venezuelano ha respinto la richiesta del Pubblico ministero di annullare l'insediamento dell'Assemblea costituente. "Il sesto tribunale di prima istanza in funzioni di controllo del circuito penale dell'area metropolitana di Caracas decreta la nullità assoluta della richiesta presentata da rappresentanti del Ministero pubblico contro l'insediamento", si legge in una nota della Corte suprema. La richiesta era stata presentata sulla base di "presunti reati commessi durante il processo elettorale".

Migliaia di sostenitori del governo si erano riuniti ieri intorno alla costruzione per dare il benvenuto all'apertura dell'Assemblea. I simpatizzanti del presidente si erano concentrati in almeno tre punti della capitale, quasi tutti vestiti di rosso, il colore simbolo della cosiddetta rivoluzione bolivariana. La sfilata si è svolta in un clima festoso, in contraddizione con l'ampia contrarietà alla Costituente da parte dei governi stranieri e dell'opposizione locale, che la definisce fraudolenta e la vede come un tentativo di Maduro di "consolidare la dittatura".

Anche gli oppositori di Maduro sono scesi in piazza a Caracas ma per protestare contro la controversa Assemblea. Si sono verificati nuovi scontri con la polizia e le milizie filogovernative. Le forze di sicurezza hanno disperso la manifestazione con i lacrimogeni.

La Santa Sede ha chiesto di sospendere la nuova Costituente esprimendo la sua "profonda preoccupazione per la radicalizzazione e l'aggravamento della crisi nella Repubblica Bolivariana del Venezuela, con l'aumento dei morti, dei feriti e dei detenuti". Dal Vaticano, è partito "un accorato appello all'intera società affinché venga scongiurata ogni forma di violenza, invitando, in particolare, le Forze di sicurezza ad astenersi dall'uso eccessivo e sproporzionato della forza".