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Macron il nuovo piccolo Napoleone si annette una fabbrica della Fincantieri in Francia con commesse da 40 miliardi di Euro.

Parigi, 27 Lug 2017 - Il ministro dell'Economia e delle Finanze della Francia Bruno Le Maire ha annunciato la nazionalizzazione di Stx, il gruppo su cui puntava l'italiana Fincantieri.  "Abbiamo un solo obiettivo: difendere gli interessi strategici della Francia". Così il ministro, spiegando la decisione di esercitare il diritto di prelazione su Stx. Il costo dell'operazione, ha anticipato il ministro, sarà di 80 milioni di euro e sarà presa in carico dall'Agenzia delle parecipazioni statali.

Ieri era arrivato l'ultimatum: o l'Italia accetta di dividersi alla pari il capitale oppure la Francia eserciterà il diritto di prelazione e nazionalizzerà il sito entro sabato (quando scadono i termini). E' questo il senso delle parole del ministro Le Maire: "Per garantire il futuro di Stx - ha detto in Senato - noi pensiamo che sia meglio una divisione paritaria: 50 per Fincantieri e 50 per i detentori francesi di capitale. Questo significa due cose - ha aggiunto - e cioè che i nostri amici italiani sono i benvenuti ma che noi desideriamo rimanere nel capitale di Stx con una partecipazione paritaria".

Non si è fatta attendere la risposta dell'Italia che mostra come chi perde questa battaglia rischia di perdere la faccia. "Dalla nostra posizione non ci muoviamo per ragioni di merito, ma anche di dignità e orgoglio nazionale", ha detto il ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, intervistato dal Tg1 sulla questione.  Nessun ultimatum può cancellare un accordo già preso, ha sottolineato il ministro.  Pier Carlo Padoan ricorda che "non c'è alcun motivo per cui Fincantieri debba rinunciare alla maggioranza" che garantisce la gestione a livello industriale. Doppia la risposta del ceo di Fincantieri, Giuseppe Bono. Da un lato parla con i numeri - "mi piace ricordare che negli ultimi anni Fincantieri ha consegnato 50 navi contro le 12 di Saint-Nazaire, alleandoci con STX volevamo creare un campione europeo" e dall'altro con l'orgoglio - "non accettiamo di essere trattati peggio dei coreani". E ha ribadito che l'acquisizione ha un obiettivo industriale, non politico.

"Noi non accettiamo ultimatum. Lo hanno detto i nostri ministri, vediamo cosa farà la Francia", aveva affermato in precedenza il ministro degli Esteri, Angelino Alfano, a margine della 12esima conferenza degli ambasciatori in corso all'Hangar Bicocca.

"Vedremo quale sarà dal punto di vista giuridico la decisione finale del governo francese poi noi prenderemo le nostre decisioni. Abbiamo negoziato e concordato condizioni tecniche che adesso sembrano venire meno. Certamente quando si parla di libertà economiche poi si passa dalla teoria alla pratica e questi sono gli esempi non mi pare questo sia un fulgido esempio di consequenzialità", ha osservato Alfano.

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