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 Ministro Pinotti incontra Segretario alla Difesa USA Mattis. “Italia pronta a contributo per Raqqa”

Roma, 12 Lug 2017 - Esprime grande soddisfazione la ministra della Difesa Roberta Pinotti a conclusione del bilaterale tenutosi al Pentagono con il ministro della Difesa americano James Mattis. "L'incontro è andato molto bene - ha detto subito dopo il meeting -  Devo dire che l'Italia è tenuta in grande considerazione". Tante le questioni sul tavolo. "Abbiamo analizzato tutti gli scenari - ha proseguito la ministra - La crisi del Golfo, l'Arabia Saudita, il Qatar, la questione Corea del Nord. Quindi Afghanistan, Iraq, Libia e Siria. Un ragionamento a 360 gradi".

L'Italia potrebbe valutare una rimodulazione dei militari impegnati nella missione in Iraq per procedere alla formazione della polizia locale dopo la sconfitta a Mosul dell'Isis. A darne notizia il Ministro della Difesa Roberta Pinotti in una intervista su La Stampa. Il Ministro parla di intensificare la missione dei Carabinieri e di una valutazione prudente sulla ricollocazione dei 470 militari che oggi proteggono la Diga di Mosul in fase di ristrutturazione. Si darebbe così anche seguito alla richiesta avanzata dal capo del Pentagono James Mattis che chiedeva al nostro paese più addestratori. Ma l'Italia potrebbe valutare anche un contributo a Raqqa, in Siria, afferma il Ministro Pinotti nell'intervista, a patto però che le condizioni politiche nel paese si chiariscano.

Partendo dalla situazione irachena: "Abbiamo espresso soddisfazione per la ripresa di Mosul, ma anche preoccupazione per la crisi umanitaria, per la popolazione civile che esce distrutta da questa esperienza terribile. Pensiamo entrambi che occorra guardare con attenzione al post, alla ripresa, perché è su quel terreno che si giocherà davvero il futuro dell'Iraq". Pinotti non ha nascosto il suo compiacimento per il riconoscimento che Mattis ha tributato ai carabinieri italiani. "Abbiamo dato la disponibilità ad aumentarne il numero rimodulando la missione, che ora conta 1400 militari. Attualmente i carabinieri sono un centinaio".

Soddisfazione, poi, per il comando Nato di Napoli diventato hub per il Sud. "Nell'ultima ministeriale sono state già individuate delle risorse. Da parte di Mattis c'è molta disponibilità". Al centro dei colloqui, ovviamente, la situazione libica. "C'è la consapevolezza che l'Italia sia il Paese che ha maggiori conoscenze sul campo. Gli Usa condividono il nostro obiettivo, ossia stabilizzare".

Sul tavolo dei ministri anche la situazione in Afghanistan. Pinotti riferisce il giudizio positivo di Mattis sull'operato italiano ad Herat. "Sull'Afghanistan gli Usa pensano che non sia da riaprire una strategia militare di grandi numeri come in passato. L'obiettivo deve essere formare le truppe afgane e su questa base agire su una situazione più complessiva". Non si parla al momento di un aumento delle truppe italiane "Siamo circa 950 e siamo già tra i contributori più importanti, credo i secondi dopo gli Stati Uniti". Potrebbero però essere messi a disposizione degli addestratori specializzati, ma i numeri resterebbero quelli stabiliti.

A Washington si è discusso anche della delicata quesitone Corea del Nord su cui i ministri si sono "scambiati delle opinioni". In agenda, intanto, anche un incontro con il senatore John McCain, presidente della Commissione dei Servizi Armati del Senato. Oggi, invece, Pinotti sarà a New York dove vedrà alle Nazioni Unite il segretario generale Antonio Guterres.

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