Un elicottero della Polizia scientifica venezuelana ha sorvolato il centro di Caracas e dal velivolo sono state lanciate granate sulla sede del Tribunale supremo di giustizia, secondo quanto ha denunciato il presidente Nicolas Maduro. Attualmente è in atto un forte spiegamento militare di sicurezza: intorno a Palacio Miraflores, sede della presidenza, carri armati leggeri e posti di blocco militari impediscono il traffico.
Il ministro della Comunicazione, Ernesto Villegas, ha annunciato su Twitter che a breve il governo diffonderà un comunicato ufficiale. Maduro ha detto che nel pomeriggio si era registrato un "attacco terrorista" nella capitale. "Hanno sparato contro il Tribunale supremo: è il tipo di attacco che sto denunciando da tempo", ha detto il presidente venezuelano, che ha assicurato che "cattureremo i colpevoli.
Molti residenti nel centro di Caracas hanno visto e fotografato l'elicottero, che esibiva su uno dei lati una bandiera con lo slogan "Libertà 350", in allusione a un articolo della Costituzione venezuelana che autorizza la rivolta contro autorità antidemocratiche. Maduro ha detto che il responsabile dell'attacco è un agente della Brigata di azioni speciali (Bae) della Polizia scientifica, Oscar Perez, che ha collegato con Miguel Rodriguez Torres, ex ministro degli Interni e della Giustizia di Hugo Chavez, "che è in contatto con la Cia". Oscar Perez, l'agente della Polizia scientifica che ha sorvolato Caracas e attaccato il Tribunale supremo di Giustizia, ha pubblicato un manifesto su Instagram nel quale chiede le dimissioni del presidente Nicolas Maduro e chiama il popolo venezuelano a unirsi con le forze armate contro il governo.
Il manifesto - letto da Perez a viso scoperto, con quattro altri agenti armati in formazione e mascherati dietro di lui - è firmato da "una alleanza di funzionari militari, poliziotti e civili, alla ricerca di un equilibrio e contro questo governo transitorio e criminale" che sottolinea "Non appartenere a nessuna tendenza politica o di partito: siamo nazionalisti, patrioti ed istituzionalisti".