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Comunali: oggi i ballottaggi con centro sinistra e destra dati alla pari: oltre 4 milioni al voto, 22 i capoluoghi interessati ma si teme una larga astensione.

Roma, 25 Giu 2017 - Sono stati aperti stamane alle ore 7 i seggi in 101 comuni delle Regioni a statuto ordinario e in dieci delle Regioni a statuto speciale per il turno di ballottaggio per l'elezione dei sindaci. Sono in totale 4.304.739 gli elettori, di cui 2.054.516 maschi e 2.250.223 femmine, e 5.184 le sezioni elettorali. Ventidue i capoluoghi interessati in questa tornata: Genova, Catanzaro, L'Aquila, Alessandria, Asti, Belluno, Como, Gorizia, La Spezia, Lecce, Lodi, Lucca, Monza, Oristano, Padova, Parma, Piacenza, Pistoia, Rieti, Verona, Taranto e Trapani. I seggi si chiuderanno alle ore 23; subito dopo lo scrutinio.

Urne aperte dalle 7 di stamane fino alle 23 anche a Trapani per il turno di ballottaggio alle amministrative che vede però in corsa una solo candidato a sindaco, Piero Savona (Pd), dopo che il suo avversario, Mimmo Fazio (centrodestra), è stato estromesso dal ballottaggio per non avere volontariamente designato gli assessori. Gli elettori, indirettamente, sceglieranno tra un sindaco e un commissario che sarà nominato dalla Regione nel caso in cui non si dovesse raggiungere il quorum del 50% più uno degli elettori. Savona dovrà inoltre ottenere almeno il 25% delle preferenze di tutti gli aventi diritto al voto. In caso contrario decadranno anche i consiglieri eletti al primo turno nelle liste. La decisione di Fazio di ritirarsi dal ballottaggio è legata all'inchiesta giudiziaria che ha portato il 18 maggio scorso al suo arresto con l'accusa di corruzione.

L'ex sindaco di centrodestra, al quale era stata revocata la misura dei domiciliari il 3 giugno scorso, pur risultando il candidato più votato al primo turno, aveva deciso di ritirarsi ma senza formalizzare ufficialmente la sua decisione. In quest'ultimo caso sarebbe andato infatti al ballottaggio il senatore di Forza Italia Antonio D'Alì, suo acerrimo rivale dopo un lungo sodalizio politico. Anche D'Alì durante la campagna elettorale aveva avuto guai giudiziari: gli era stata infatti notificata una richiesta di soggiorno obbligato dalla Procura di Palermo per "pericolosità sociale" dopo l'assoluzione dall'accusa di concorso in associazione mafiosa.

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