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Banche venete: via libera Cdm a decreto per salvataggio. Mobilitati fino a 17 miliardi

Roma, 25 Giu 2017 - È stata una riunione lampo quella del Consiglio dei Ministri per l'esame del decreto legge d'urgenza per il salvataggio delle banche venete. Il CdM è durato circa 20 minuti. Il Consiglio dei Ministri con il decreto ha creato la cornice normativa per la 'liquidazione ordinata' (liquidazione coatta amministrativa) di Veneto Banca e Popolare Vicenza, con il conseguente passaggio della parte sana delle due venete a Intesa Sanpaolo.

Prima dell'inizio del CdM anche dal Consiglio di Amministrazione di Ca' de Sass è arrivato il disco verde all'acquisizione delle good bank delle banche venete, insieme al mandato all'AD Carlo Messina per chiudere l'operazione. Per il Presidente del Consiglio Paolo Gentiloni - che ha parlato in conferenza stampa al termine del CdM - si tratta di 'un intervento a favore di correntisti e risparmiatori' e 'delle economie del territorio' per evitare 'un fallimento disordinato'.

Per il Ministro dell'Economia Pier Carlo Padoan, che ha fornito i dettagli dell'operazione: 'Il Governo ha utilizzato le regole europee nel miglior modo possibile'. Sono state utilizzate risorse fino a 17 miliardi di euro dello Stato e l'esborso nei confronti di Intesa Sanpaolo è di complessivi 5,2 miliardi (5,185 miliardi per l'esattezza) di cui 4,785 milioni relativi a operazioni necessarie per mantenere la capitalizzazione e il rafforzamento patrimoniale di Banca Intesa a fronte dell'acquisizione delle due banche".

Altri 400 milioni, ha spiegato Padoan, andranno "a copertura delle garanzie attivate per fronteggiare i rischi legati al completamento della due diligence (processo di verifica) nei confronti dello stock delle sofferenze".