In una nota, la deputato del Partito Democratico afferma: “Non possiamo stare a guardare mentre l’ennesima fusione fra colossi determina, in Sardegna in particolare, la perdita di 400 (900 in tutta Italia) posti di lavoro mascherata, stavolta con l’esternalizzazione dei lavoratori del call center ex H3G Cagliari.
Il piano industriale di Wind-Tre, a seguito della fusione fra Wind e Tre, presentato ieri a Roma, con il quale sono stati annunciati eccellenti risultati di fatturato (ricavi per circa 6 miliardi e mezzo) e di nuove acquisizioni di fette di mercato (34 milioni di clienti e una fetta di mercato che sfiora il 30%), nonché nuovi investimenti (7 miliardi nei prossimi 6 anni), rischia di trasformarsi in un nuovo schiaffo ai lavoratori. 900 lavoratori addetti all’assistenza ai clienti rischiano di essere messi alla porta. Tutti lavoratori di call center. E tutti ex H3G. Di questi 400 impiegati nella sede di Cagliari.
La Sardegna da sempre, e a ragione, ambiziosa nel mercato dell’Ict e delle telecomunicazioni e come tale riconosciuta quale contesto ottimale per l’insediamento di importanti aziende dei comparti e di start up, anche, regionali, - aggiunge la deputata - non può rassegnarsi a diventare il luogo delle crisi aziendali e della mortificazione di competenze, professionalità e destini di migliaia di lavoratori che sono stati il vero fattore di moltiplicazione delle fortune delle diverse aziende. Attraverso apposita interrogazione, solleciterò sul caso concreto, ma più in generale sulle dinamiche del settore in Sardegna, un intervento del Governo Gentiloni.
Ritengo poi che come Partito democratico, che governa a Cagliari come a Roma, dovremo mettere in campo un adeguata azione politica di sostegno e difesa dei lavoratori di H3G, Sky, Tiscali, Telecom e di tutte le altre aziende che operano in terra sarda e di rilancio del progetto della Sardegna come distretto dell’ICT e delle telecomunicazioni.
Sollecito a proposito – conclude l’On. Mura - l’intervento di Giuseppe Luigi Cucca e di Matteo Renzi. Red