Cagliari, 16 Mag 2017 - Giuseppe Verdi. Il Rigoletto. Di che storia si tratta? Bene vediamola in sintesi: C'era una volta, in quel di Mantova, un magnifico Palazzo, il Palazzo Ducale, ove si riuniva la corte composta da un Duca assai libertino e da vari cortigiani. Vi era altresì un personaggio molto particolare, il Rigoletto, buffone di corte, gobbo, deforme, per nulla amato dai cortigiani vista la sua solerzia a schernirli (a chi piace farsi prendere in giro d'altronde?). Una volta si tenne a palazzo una festa, in occasione della quale il Rigoletto non si astenne dall'irridere il Conte di Ceprano ed il Conte di Monterone ("e ridaglie!"), scatenando l'ira di quest'ultimo che gettò una maledizione su di lui ma soprattutto sul Duca, noto libertino e reo di aver sedotto sua figlia.
Questa fu la goccia che fece traboccare il vaso. I cortigiani decisero di vendicarsi del Rigoletto rapendo la donna che egli nascondeva presso la sua abitazione, credendo si trattasse della sua amante, in realtà si trattava di sua figlia, Gilda, gelosamente custodita. Ella, venne condotta a palazzo, ove il Duca, che già da tempo aveva puntato la fanciulla, approcciandosi a lei la sera stessa del rapimento nei panni di uno squattrinato studente, la condusse nelle sue stanze, togliendole l'onore (eh beh mica poteva farsi scappare l'occasione?). Tutto ciò fece infuriare il Rigoletto, ormai divenuto oggetto di beffa dei cortigiani, e deciso a far pagare con la vita il Duca per l'affronto subito da lui e da Gilda.
A tale scopo assoldò un sicario Sparafucile e con l'aiuto della sorella di lui, Maddalena, condusse il Duca in un'osteria dove Gilda, nel frattempo innamoratasi dell'uomo, poté vedere all'opera il seduttore. Ella, invitata dal padre a lasciare la città, tornò sui suoi passi e quindi alla locanda, ove poté così udire il dialogo tra Sparafucile e Maddalena. Costei invaghitasi, a sua volta, del Duca tentò di convincere il fratello a risparmiare l'uomo ed uccidere Rigoletto, non appena ricevuto il denaro promesso per l'incarico (ecco come i piani si ritorcono contro!). Sparafucile accettò un compromesso: avrebbe atteso fino alla mezzanotte ed il primo uomo che sarebbe entrato in osteria in quell'istante avrebbe assaggiato il suo pugnale. Gilda, spaventata per la sorte dell'amato decise di fare qualcosa.
Ma che cosa? e Rigoletto? Cosa fece nel frattempo? Aveva appuntamento alla locanda proprio a mezzanotte, doveva consegnare il denaro a quell'ora e in quel luogo? Fu lui ad assaporare il freddo tocco del pugnale? Bene per saperlo non resta che recarsi il 10, 17, 24 giugno alla Forte Arena di Cagliari.
A tale scopo il Teatro Lirico di Cagliari in collaborazione con il Forte Village, hanno deciso di mettere in moto per l'avvenimento un macchina organizzativa senza precedenti per uno spettacolo all'aperto. L'orchestra del Teatro Lirico, diretta dal maestro Donato Renzetti (nuovamente alla guida dopo la Bella dormente nel Bosco), accompagnerà questo racconto con la musica del maestro Giuseppe Verdi. Se c'è Verdi, c'è il Rigoletto, c'è il Forte Village, può forse mancare un grande interprete per il ruolo di Rigoletto? Certo che no ed ecco che il Sovraintendente del Teatro Lirico, Claudio Orazi, è riuscito ad ingaggiare proprio Leo Nucci, il più grande baritono verdiano vivente che ha interpretato il ruolo di Rigoletto per oltre 500 recite (sarà presente in occasione della prima del 10 giugno).
Oltre al cast, occorre aggiungere anche una scenografia imponente pensata ed ideata per il Forte Arena. Un palco enorme tanto da portare a ridurre la capienza da 5000 a 4000-3.500 posti per le sue dimensioni. Il tutto inoltre in un ambiente suggestivo, all'interno di un prato circondato da montagne, dal mare e a pochi passi da uno dei posti più esclusivi del turismo sardo ed internazionale, il Forte Village.
Come detto la macchina organizzativa che è stata predisposta per l'evento è imponente, addirittura un servizio bus prenotabile al box office al prezzo di 15 euro comprensivo di andata e ritorno. Uno spiazzo per il parcheggio di circa 2000 vetture. Ma soprattutto, ed è questo quello che conta di più, un prezzo abbordabile 40 euro intero (scontato del 50% per gli under 30) e 20 euro per gli abbonati. L'intento è quello di incentivare la promozione dell'opera e farla tornare a quella che era, un genere popolare, e non un club esclusivo per pochi.
Bene data questa storia, questo allestimento, questo sistema organizzativo che inserisce l'opera in un contesto nuovo, fuori dal Teatro, non resta che concludere con le parole di Claudio Orazi "è un'occasione da non perdere per evitare di farsela raccontare". G.S.