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“Chiese a Unicredit di comprare Banca Etruria”. M5s: “Boschi si dimetta”. Lei: “Campagna di fango”

Roma, 9 Mag 2017 - Bufera sulla sottosegretaria alla presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi. "Vada a casa o faremo di tutto per mandarcela noi. E valuteremo anche possibili azioni sul fronte giudiziario", si legge nel blog di Beppe Grillo in un post dal titolo 'Lo scandalo Unicredit e la banca di papà Boschi'', firmato M5s.

A scatenare le ire dei pentastellati è l'anticipazione di un passo dell'ultimo libro di Ferruccio De Bortoli, secondo cui la Boschi "nel 2015 non ebbe problemi a rivolgersi direttamente all'amministratore delegato di Unicredit" e "chiese quindi a Federico Ghizzoni di valutare una possibile acquisizione di Banca Etruria". L'allora ministra delle Riforme ha sempre negato di essersi interessata alle vicende della banca di cui il padre era vicepresidente.

"È gravissimo - si legge nel post - quanto scritto da Ferruccio De Bortoli nel suo ultimo libro. Se corrispondesse al vero, il sottosegretario Maria Elena Boschi dovrebbe immediatamente dimettersi. Il M5s lo ha sempre detto: sul dossier banche e risparmio i conflitti di interessi in seno al governo Renzi hanno minato la sua capacità di intervenire in modo equo e corretto. Adesso la storia delle pressioni sull'ex amministratore delegato Unicredit Federico Ghizzoni, da parte dell'allora ministra per i Rapporti con il Parlamento, affinché Piazza Gae Aulenti salvasse Etruria, la banca di papà Pier Luigi, è la scossa che abbatte un castello di bugie cui non abbiamo mai creduto".

Avrebbe chiesto Boschi a Ghizzoni: compra la banca di papà. Ma subito dopo l’esplosione della nuova notizia arriva la replica sdegnata di Maria Elena Boschi, che su Facebook dove nega con decisione. "La storia di Banca Etruria viene ciclicamente chiamata in ballo per alimentare polemiche. Vediamo di essere chiari: non ho mai chiesto all'ex AD di Unicredit, Ghizzoni, né ad altri, di acquistare Banca Etruria. Ho incontrato Ghizzoni come tante altre personalità del mondo economico e del lavoro ma non ho mai avanzato una richiesta di questo genere". Boschi aggiunge: "Sfido chiunque e ovunque a dimostrare il contrario. E siccome sono stupita per questa ennesima campagna di fango, stavolta ho affidato la pratica ai legali per tutelare il mio nome e il mio onore. Chi è in difficoltà per le falsità di Palermo o per i rifiuti di Roma non può pensare che basti attaccare su Arezzo per risolvere i propri problemi", conclude.

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