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Celebrato stamane presso la Caserma “Monfenera” a Cagliari, 156° anniversario della costituzione dell’Esercito Italiano).

Cagliari, 4 Mag 2017 - L’Esercito Italiano compie oggi 156 anni, il 4 maggio 1861, l’allora Ministro della Guerra, Manfredo Fanti, con nota n.76 “rende noto a tutte le Autorità, Corpi e Uffici militari che d’ora in poi il Regio Esercito dovrà prendere il nome di Esercito Italiano, rimanendo abolita l’antica denominazione d’Armata Sarda”.

Da allora 156 anni di storia hanno contraddistinto la Forza Armata, erede delle più nobili tradizioni dell'Armata Sarda, della Lega Militare degli Stati dell’Italia Centrale, del Corpo dei Volontari Garibaldini nonché delle truppe delle due Sicilie, protagonista indiscussa delle pagine più belle, più gloriose e talvolta più tragiche d’Italia.

Per tramandare le tante tradizioni, per ricordare l’Esercito Italiano di ieri e celebrare quello odierno, gli uomini e le donne in uniforme oggi celebrano un’organizzazione al passo coi tempi, moderna, tecnologicamente all’avanguardia, pienamente integrata in ambito internazionale e multinazionale e quotidianamente presente sul territorio nazionale.

Per commemorare la storica ricorrenza stamane in Cagliari, presso la caserma “MONFENERA”, sede del pluridecorato 151° Reggimento fanteria “SASSARI”, si è svolta nella massima sobrietà una cerimonia alla quale ha presenziato la più alta autorità militare dell’isola, il Comandante del Comando Militare Esercito Sardegna, Generale di Divisione Giovanni Domenico PINTUS.

Dopo la lettura dei messaggi istituzionali pervenuti dal Presidente della Repubblica, dal Capo di Stato Maggiore della Difesa e dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, il Generale PINTUS ha tenuto un breve discorso, conclusosi con gli auguri rivolti agli uomini e alle donne in grigioverde, nonché al personale civile della difesa.

Nella sua allocuzione il generale, dopo aver rievocato gli accadimenti storici, ha evidenziato i motivi che sono alla base dell’orgoglio e del profondo senso di appartenenza che distingue i soldati di oggi, eredi di fatti d’arme caratterizzati da grande valore ma anche da intima sofferenza.

Egli ha concluso affermando “Noi ci siamo stati, ci siamo e ci saremo sempre, al servizio della Nazione, per garantire la sicurezza di tutti”. Red

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