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La strage Siria, il gas nervino fa strage a Idlib. Per Casa Bianca è stato Assad ma la Russia accusa i ribelli

Sconvolgono il mondo quelle immagini che raccontano di un'altra strage in Siria, nella provincia di Idlib. Immagini raccapriccianti perché documentano la morte di decine di persone e di molti bambini con i terribili sintomi causati da un attacco con armi chimiche, in particolare il cloro o il micidiale gas nervino Sarin. Ma mentre le principali capitali e le Ong puntano il dito contro il regime di Bashar el Assad Damasco nega decisamente ogni responsabilità, spalleggiata dal potente alleato russo.

È il ministero della Difesa di Mosca che fornisce la sua versione, totalmente alternativa rispetto a quella dominante sui media occidentali. "Non è stato un attacco con armi chimiche condotto dall'aviazione siriana: le armi chimiche erano contenute in un arsenale dei ribelli che è stato colpito dall'attacco aereo di Damasco", dice un alto esponente della nomenclatura militare russa.

Dietro l'attacco con armi chimiche in Siria che ha provocato almeno 58 morti c'è la mano del regime di Bashar Al Assad. Ne è convinta la Casa Bianca, che attribuisce ''queste azioni odiose e riprovevoli'' direttamente al governo di Damasco. L'amministrazione Trump esclude però un cambio di regime in Siria: non è una opzione fondamentale, il governo di Assad è una ''realtà politica'', ha detto il portavoce Sean Spicer nel suo briefing quotidiano con la stampa.

E dopo il portavoce Spicer, è lo stesso Donald Trump a puntare il dito anche contro l'amministrazione Obama: "Nel 2012 disse che avrebbe stabilito una 'linea rossa' contro l'uso di armi chimiche, poi non fece nulla" in Siria. Per il segretario di Stato Usa, Rex Tillerson, su Russia e Iran gravano "grandi responsabilità morali" per le vittime dell'attacco.

È di almeno 58 morti, tra i quali undici bambini, il bilancio del raid aereo che ha sprigionato "gas tossici" contro Khan Sheikhun, città siriana della provincia di Idlib sotto il controllo dei ribelli. Lo ha indicato l'Osdh, l'Osservatorio siriano dei diritti umani.

Tantissime altre persone stanno soffrendo per gli effetti dell'attacco, con fonti mediche che segnalano problemi respiratori e sintomi come svenimento, vomito e bava alla bocca, ha spiegato l'ong. Testimoni locali fanno sapere che gli ospedali della regione sono saturi e non sono più in grado di accogliere altri intossicati a causa dell'inalazione dei gas tossici, soprattutto dopo gli attacchi da parte dell'aviazione governativa siriana e di quella russa sua alleata cui si è assistito la settimana scorsa contro diversi ospedali della provincia e in quella confinante di Hama, tra cui Maaret al-Numan, Talmanes e Latamneh.

Il sito d'informazione vicino all'opposizione 'Shaam', che ieri ha dato la notizia, sottolinea che 22 raid sarebbero stati condotti all'alba da jet russi Sukhoi. Lo stesso sito, considerando i sintomi riportati dalle persone colpite, ipotizza che il gas usato negli attacchi sia il cloro. Ma per gli Usa si tratterebbe di sarin.

Un ospedale da campo dove venivano curate le vittime del sospetto attacco chimico è stato colpito in un altro raid, secondo fonti degli attivisti. Il capo del servizio di difesa civile dell'opposizione a Khan Seikhun, citato dall'agenzia Ap, ha detto che la struttura è stata "presa di mira dopo l'attacco". Il responsabile, Abu Hamdu, ha detto che l'ospedale da campo è stato distrutto e cinque ambulanze danneggiate. Non è chiaro se ci siano state vittime.

Ma le forze armate siriane negano qualsiasi coinvolgimento nel presunto attacco chimico sulla località ribelle. "Il comando dell'esercito nega categoricamente di aver utilizzato armi chimiche o sostanze tossiche a Khan Sheikhun", sottolinea un comunicato diffuso dall'agenzia di Stato siriana, la Sana. Il documento conclude accusando "i gruppi terroristici e coloro che lo sostengono" di essere responsabili dell'uso di "sostanze chimiche e tossiche senza preoccuparsi delle vite dei civili innocenti".

Il Consiglio di Sicurezza dell'Onu terrà una riunione di emergenza sull'attacco oggi alle 10 locali, le 16 in Italia, annuncia la missione francese al Palazzo di Vetro, che ha chiesto l'incontro insieme al Regno Unito. Londra chiede inoltre l'apertura di un'inchiesta.

E chiama Putin I presidenti di Turchia e Russia, Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin, hanno discusso in una telefonata del raid. Lo riferiscono fonti presidenziali di Ankara, secondo cui "Erdogan ha detto che un tale attacco disumano è inaccettabile". I due leader hanno inoltre ribadito l'importanza del mantenimento della tregua in Siria e del rafforzamento della cooperazione antiterrorismo.

Il regime di Bashar al Assad ha la "responsabilità principale" del sospetto attacco chimico a Khan Sheikhun. "Oggi la notizia è tremenda", ha detto l'Alto rappresentante dell'Ue per gli affari esteri e la politica di sicurezza, parlando con i media a Bruxelles a margine della conferenza Ue-Onu che vuole concentrarsi sulla situazione di post-conflitto in Siria.  "L'impunità non è una opzione", ha aggiunto Federica Mogherini in un punto stampa assieme all'inviato speciale dell'Onu per la Siria, Staffan de Mistura. "Chiunque ne sia responsabile deve risponderne".

"Le notizie di un attacco chimico contro civili inermi in Siria e di bombardamenti sugli ospedali dove erano stati ricoverati i feriti sono sconvolgenti. L'Italia sarà in prima linea al Consiglio di sicurezza dell'Onu nella riunione d'urgenza, richiesta da Francia e Gb, e domani alla Conferenza di Bruxelles sulla Siria, nel condannare l'uso di armi di distruzione di massa contro la popolazione siriana e nel chiedere con forza che vengano individuati i responsabili di questo crimine contro l'umanità". Lo afferma il ministro degli Esteri, Angelino Alfano.

Immagini sconvolgenti, l'umanità è morta oggi in Siria". Lo dice Andrea Iacomini, portavoce di Unicef Italia, commentando tra le lacrime le ultime fotografie che mostrano dei bambini uccisi nella provincia di Idlib in un raid che secondo attivisti è stato condotto con armi chimiche. "La comunità internazionale, dopo sei anni di inferno, deve porre fine a questo calvario. Non ci sono figli di Assad e dei ribelli, sono tutti vittime di una guerra che non hanno voluto", ha aggiunto, facendo appello anche ai politici italiani perché esprimano la loro condanna.

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