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Zone interne, Udp e Laore a Tiana: ecco come creare sviluppo attraverso il comparto suinicolo e i finanziamenti del Psr

Cagliari, 1 Apr 2017 – Prospettive di sviluppo e rilancio occupazionale per le zone interne attraverso gli strumenti del Programma di sviluppo rurale con un focus particolare dedicato al comparto suinicolo. Se ne è parlato ieri a Tiana durante un incontro pubblico organizzato dall’Agenzia agricola regionale Laore Sardegna in collaborazione con l’amministrazione comunale e l’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della Peste suina africana (PSA). All’iniziativa hanno partecipato cittadini, imprenditori agricoli e amministratori locali: dal primo cittadino di Villagrande Strisaili, Giuseppe Loi, al collega di Lodine, Antonio Congiu, dalla sindaca di Ovodda, Cristina Sedda, a quello di Atzara, Alessandro Corona, e di Aritzo, Gualtiero Mameli.

Dopo i saluti del sindaco di Tiana, Francesco Zucca, i lavori si sono aperti con l’intervento del direttore del servizio di Sanità animale di Laore, Antonio Maccioni, e con la relazione di Daniela Sardo (Laore) sulle nuove normative che regolano il comparto suinicolo isolano, sull’emersione degli allevamenti illegali e le ingenti risorse messe a disposizione dalla Regione attraverso le Misure del PSR: prima fra tutte quella sul Benessere animale dei suini con circa 50milioni di euro di dotazione. Il programma di eradicazione sulla PSA, che dal 1978 ha affossato uno dei settori più importanti dell’intera zootecnia isolana, è stato al centro del faccia a faccia.

L’eradicazione della PSA. “Da questa iniziativa si è capito che c’è molto interesse e grande aspettativa sul rilancio del comparto suinicolo e sull’indispensabile lotta alla PSA. Confrontarsi, parlare, discutere vuol dire fare informazione corretta”. Lo ha detto Alessandro De Martini, direttore generale della presidenza della Regione e responsabile dell’UdP. “Mi ha chiamato il presidente Francesco Pigliaru e mi ha chiesto di portare i suoi saluti a tutti i presenti – ha aggiunto De Martini –. Si tratta di un argomento su cui il presidente Pigliaru si è speso in prima persona e sui cui tutta la Giunta punta tantissimo. Questa è una battaglia nodale con un obiettivo che va oltre l’eradicazione del virus: lo sviluppo delle zone interne passa anche dalla riuscita di questa sfida che non si può relegare solo a un problema sanitario o scientifico, poiché si tratta di un ragionamento e di una rivoluzione sociale ed economica. Per vivere dignitosamente nelle zone interne, per non andare via – ha concluso il responsabile dell’UdP – è necessario creare occupazione partendo da quello che sappiamo fare bene: l’agroalimentare di qualità, nel prodotto e nella sapienza delle lavorazioni. Se non eradichiamo la PSA rimarremo fermi così come lo siamo stati negli ultimi 39 anni”.

L’allevatore che trasforma. La storia imprenditoriale del 48enne Roberto Marcello, allevatore suinicolo da dieci anni, titolare di una macelleria e di un laboratorio di trasformazione di carne di maiale, ha affascinato i presenti. Venti maiali allevati in semibrado su un appezzamento di circa due ettari circondato dalle doppie recinzioni. Il cibo per gli animali, soprattutto cereali, è rigorosamente sardo: proviene dalle aziende agricole dell’Oristanese. “Il territorio ha grandi potenzialità sull’allevamento suinicolo – ha spiegato Marcello – ma dobbiamo fare sistema. Da soli non si va da nessuna parte”.

I dati del comparto. Giuseppe Fruttero (Laore) ha presentato il quadro del comparto sardo in relazione a quello nazionale. In Italia, sui dati elaborati al 31 dicembre 2015, ci sono 140mila allevamenti con un totale di 8milioni e 634mila suini censiti, mentre in Sardegna sono registrati 168mila maiali in 16801 aziende. Negli ultimi dieci anni i dati su numero di aziende e di capi allevati è in forte calo. Nel 2006 i suini presenti sull’Isola erano circa 237mila in 17471 aziende per passare nel 2010 a 176mila in 15975 aziende.

Premi comunitari. Tommaso Betza (Laore) ha illustrato i premi comunitari partendo dai pagamenti diretti dei titoli agricoli base, che in questa nuova programmazione vengono integrati da un più 30% di greening (azione specifica di tutela ambientale) e da un 25% destinato ai giovani. Così facendo migliorano notevolmente le integrazioni finanziarie che ogni anno possono avere le aziende agricole sarde. Le domande vanno presentate entro il prossimo 15 maggio. L’esperto di Laore ha poi fatto il punto sui premi previsti per i maiali con una disponibilità fino a 45euro per ogni scrofa con suinetti. Le domande vanno presentate entro il prossimo 2 maggio. Sul Benessere animale sono invece previsti 165euro a scrofa all’anno per gli allevamenti in semi brado. Betza ha poi spiegato che oltre alle Misure del Programma di sviluppo rurale della Regione Sardegna esistono quelle del Programma di sviluppo rurale nazionale: spesso poco conosciuto dagli operatori delle campagne.

Anagrafe suina. Della registrazione dei suini e quindi delle modalità di emersione degli allevamenti illegali ha parlato il veterinario dell’ATS – Sanità animale – Gianmario Zidda. Chi intende emergere dall’illegalità, dimostrando quindi il cosiddetto ravvedimento operoso, deve recarsi prima negli sportelli informativi dell’Agenzia agricola regionale Laore e quindi presentare la pratica per l’avvio dell’attività di allevamento dei suini presso gli uffici Suap del proprio Comune di appartenenza. Completato tale passaggio, il servizio veterinario dovrà redigere un verbale per la mancanza di una certificazione che attesti il pregresso sanitario dei maiali allevati illegalmente (dichiarazione di provenienza) e quindi sprovvisti del cosiddetto foglio rosa che deve accompagnare ogni animale che si movimenta. Questa sanzione, ridotta da 10mila a circa 430 euro, dovrà essere pagata entro 15 giorni. Sempre in questa prima fase, il servizio veterinario sarà tenuto a stilare un altro verbale sull’allevamento non a norma (in quanto non registrato) e a cui sarà allegato un ulteriore documento con le prescrizioni da rispettare entro i 15 giorni successivi. Se dopo tale scadenza, alla visita del servizio veterinario, l’allevatore risulterà virtuoso nell’aver rispettato le prescrizioni ricevute, quest’ultimo verbale sarà annullato. In caso contrario, se non verrà colta tale opportunità, si arriverà all’abbattimento degli animali, poiché non custoditi secondo la normativa igienico sanitaria vigente. Sono tenuti a registrare l’azienda anche i detentori di un solo suino o tramite Suap se in possesso di Partita Iva o direttamente al servizio veterinario se non titolari di Partita Iva.

Agricoltura sociale. “A Tiana stanno nascendo buone proposte sulla cosiddetta agricoltura sociale e sul comparto suinicolo possiamo fare passi importanti”. Lo ha detto il capo di Gabinetto dell’assessorato della Sanità, Gianni Salis, che poi ha aggiunto: “Se continuiamo con il pascolo brado non riusciremo mai a sconfiggere la PSA. Ecco quindi che dobbiamo pensare e fare un tipo di allevamento compatibile con l’ambiente, la tradizione e il benessere degli animali”.

La Regione sul territorio. L’appuntamento di Tiana apre una serie di iniziative sul territorio che l’Agenzia Laore ha programmato nelle prossime settimane e che fino al 12 maggio farà tappa in altri 16 centri fra Goceano, Monte Lerno, Nuorese e Ogliastra.

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