Alatri, 28 Mar 2017 - Si va verso una svolta nelle indagini per l'omicidio di Emanuele Morganti, il ventenne pestato fuori da un locale di Alatri e morto dopo due giorni di agonia. A quanto trapela di indiscrezioni, dei sette indagati almeno due sarebbero stati sottoposti a fermo. Sarebbero in corso accertamenti anche su una presunta aggressione ai danni di alcuni sospettati.
Tre le ipotesi di reato che a titolo diverso sono a carico dei 9: omicidio preterintenzionale, rissa e possesso di attrezzi atti ad offendere. Ci sarebbero anche due fermati per l'aggressione avvenuta ieri sera a due dei 9 presunti partecipanti alla rissa e che sembra essere stata parte di una caccia all'uomo da parte di gente decisa a vendicare la vittima. Si ipotizza il risvegliarsi di una vecchia rivalità tra la gente di Alatri e quella di Tecchiena, popolosa frazione della stessa Alatri e luogo di residenza della famiglia Morganti.
"Me l'hanno strappato dalle mani e mi hanno scansato via. Non riesco a credere che fossero così feroci: sembravano delle bestie": così la fidanzata di Emanuele Morganti, il ventenne ucciso ad Alatri, rievoca il brutale pestaggio in un'intervista alla Stampa. "Quando ci hanno sbattuto fuori dal Mirò club e quelli hanno incominciato a picchiare, io ho cercato di tirarlo via, ma quelli erano troppo forti", ha spiegato.
La giovane ha raccontato che è stato un ragazzo, "credo un albanese che era ubriaco", ad avvicinarsi a lei e a Emanuele dandogli fastidio: "Vicino a lui c'era anche un italiano, c'era la musica alta, molto alta, non si capiva neppure bene quello che dicevano. A un certo punto Emanuele ha replicato 'E adesso basta' e lì è cominciato il litigio". "M'hanno scavato un buco dentro, non ce la faccio, è un peso troppo grande da sopportare", ha raccontato Ketty.
Secondo il quotidiano torinese la fidanzata di uno degli assassini ha platealmente sputato sui poveri resti di Emanuele urlando un "così' impari!".