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Corea del Sud, la Corte Costituzionale depone la Presidente Park. Tensione e scontri a Seul

Seul, 10 Mar 2017 - Altissima tensione a Seul, dove l'impeachment senza precedenti della Presidente sta gettando il Paese nel caos, con scontri a Seul nei quali si registrano anche due morti.

Tutto nasce dal fatto che la corte costituzionale sudcoreana ha approvato la procedura di impeachment, avviata a dicembre dal parlamento, della presidente.

Park Geun-Hye per il coinvolgimento nello scandalo partito dalla sua stretta confidente Choi Soon-Sil. Park decade così dalla carica perché ritenuta responsabile della fuga di documenti riservati.

L'ex presidente resterà nel suo ufficio alla Blue House per tutta la giornata e non ha alcun piano sulla diffusione di un messaggio pubblico in giornata. "A causa di alcuni problemi alla residenza privata a Samseong-dong, a sud di Seul, Park è impossibilitata a trasferirvisi e dovrà restare nella residenza" presidenziale, ha affermato un aiutante citato in forma anonima dalla Yonhap.

Choi Soon-Sil, la 'sciamana' e confidente della (ormai ex) presidente, si è "immischiata in affari di stato": Così si legge nelle motivazioni alla base dell'impeachment accolto dalla corte.    Il dispositivo, letto dalla presidente della corte Lee Jung-Mi, punta il dito contro "la fuga di molti documenti riservati" da parte di Park e relativi ad affari di stato.

Nonostante la polizia sudcoreana abbia portato ai massimi livelli le misure di sicurezza (secondo i media di Seul, sarebbero 20.000 gli agenti a protezione della sede delle corte e delle parti più sensibili della capitale) alcuni tafferugli tra sostenitori della presidente sudcoreana rimossa e la polizia sono in corso a Seul: secondo i media locali ci sarebbe almeno un morto.

Intanto i militari sudcoreani hanno elevato ai massimi livelli la sorveglianza e l'allerta sulla Corea del Nord a causa di timori di provocazioni mirate dopo la conferma dell'impeachment e della rimozione dalla presidenza di Park.

La protagonista principale dello scandalo che sta affrontando la Corea del Sud è Choi Soon-sil, amica e confidente della presidente Park Geun-hye, legata a un misterioso culto che affonda le sue radici nella tradizione sciamanica coreana. Il contatto tra il mondo dei Park e quello dei Choi avviene in un momento drammatico per la famiglia della presidente. Nel 1974, durante una rappresentazione presso il Teatro nazionale di Seoul, un nordcoreano proveniente dal Giappone, in un tentativo di assassinare il dittatore, ne uccise la moglie Yuk Young-soo, madre dell'attuale presidente. Fu in quel momento che Choi padre avvicinò Park Geun-ye, scrivendole - secondo quanto racconta il quotidiano JoongAng Ilbo - di aver ricevuto in sogno la visita della defunta Yuk. Cominciò così l'amicizia tra la 24enne Park e l'uomo, fondatore di una misteriosa setta (Yeongsaenggyo, ossia "Vita eterna"), caratterizzata da una sincretica fusione di buddismo, cristianesimo e del movimento sciamanico coreano chiamato Ceondoismo, che portò la figlia del dittatore a guidare una serie di istituzioni attivistico religiose costituite da lui e a iniziare un rapporto, diventato negli anni sempre più stretto con la figlia del leader religioso Choi Soon-sil.

Quando nel 1977 i rapporti della Kcia, il famigerato servizio d'intelligence sudcoreano, indicarono in Choi un uomo corrotto, questi riuscì a farla franca proprio grazie a Park Geun-hye. Il nome dell'uomo ricorre anche nelle carte del processo al capo della Kcia Kim Jae-gyu che assassinò il dittatore, padre della presidente, durante un banchetto: tra le sue motivazioni ci fu anche l'inerzia di Park Chung-Hee nei confronti di Choi. Nel 1986 - sempre secondo JoongAng Ilbo - la sorella minore dell'attuale presidente, Park Geun-ryeong, scrisse alla Casa blu un appello affinché si facesse qualcosa contro Choi. "È un corrotto e dovrebbe essere severamente punito e mia sorella Park Geun-hye dovrebbe essere salvata dalla sua morsa", scrisse la donna. Dopo la sua morte, nel 1994, il suo posto è stato preso dalla figlia che ha continuato a esercitare la sua influenza su Park, anche in maniera più forte. Nel 2007, secondo quanto ha rivelato WikiLeaks, l'ambasciatore Usa Alexander Verbshaw espresse in un cablo a Washington preoccupazione per il rapporto tra quella che sarebbe diventata la leader e la figlia di Choi, che definì il "Rasputin coreano" e che avrebbe, pare, creato persino un gruppo segreto, definito "Otto fate", per controllare gli affari di stato.

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