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Lavori Consiglio Sardegna su Geoparco: approvata la proposta di legge n.389 “Modifica della legge regionale 30 novembre 2016, n. 30 (3). 

Disco verde anche per l’articolo 1 “Modifiche e integrazioni alla legge regionale n. 5 del 2016” (30 sì e 19 no).

Sull’articolo 2 “Modifiche all'articolo 2 della legge regionale n. 30 del 2016” è intervenuto il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) secondo il quale la decisione di non far passare la proroga rappresenta una violenza alla funzione legislativa del Consiglio regionale. «Tutto ciò mi imbarazza – ha detto Tedde – ancora più imbarazzante è impedire all’assessore del lavoro di intervenire nel dibattito. Evidentemente non può dire ciò che pensa». L’esponente azzurro ha poi contestato il fatto di aver rinunciato ad applicare la proroga della convenzione Ifras approvata il 30 30 novembre scorso: «Se una legge è illegittima lo decide la Corte Costituzionale. Il governo non l’ha impugnata, il problema vero è che non c’è una Giunta e il Presidente non ha in mano le redini dell’apparato burocratico”.

A Tedde ha replicato il capogruppo del Pd Pietro Cocco: «Ho ascoltato tanti interventi ma finora non ho sentito soluzioni. Nessuno indica cosa fare dei lavoratori – ha sottolineato Cocco – io sono inferocito sul fatto che un direttore generale intervenga sulla nostra legge. Ci schiantiamo di fronte a una nota del direttore generale dell’assessorato. Nonostante ciò cerco di andare oltre per provare a trovare una soluzione per i lavoratori. C’è la proposta di due mesi di Naspi con la parte del reddito mancante integrata dalla Regione e la presa in carico dei lavoratori da parte di Igea. Su questo sono d’accordo anche i sindacati. Aspettare il pronunciamento della Corte Costituzionale o il parere dell’Anac ha tempi troppo lunghi».

Rossella Pinna (Pd) ha ricordato brevemente i termini della vicenda. “È una questione estremamente complessa che va avanti da oltre 15 anni con un impegno economico di 350 milioni di euro e una convenzione affidata senza procedura di evidenza pubblica – ha detto Pinna – noi abbiamo cercato di prorogare un servizio pensando più agli aspetti sociali che ad altro. Non mi sento sminuita come consigliere regionale dalla mancata applicazione della norma. Ciò che oggi interessa è mettere in sicurezza i lavoratori e dare loro una prospettiva. Non rinuncio a pensare che il Geoparco può stare slegato da Igea».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, replicando a quello del Pd Pietro Cocco, ha precisato di non voler andare contro l’operato del direttore generale dell’assessorato al Lavoro Eugenio Annichiarico. «Il Dg ha segnalato profili di illegittimità, Giunta e assessore ai sensi della normativa vigente avevano il potere e il dovere di dare attuazione a una legge anche facendo tesoro della discussione. Se sono stati commessi reati, se ci sono indagini in corso se ne occuperà la magistratura, ma ciò non deve bloccare l’attività legislativa. Noi dobbiamo occuparci della sorte dei lavoratori che non hanno nessuna responsabilità». Pittalis ha poi concluso il suo intervento augurandosi che la soluzione prospettata dalla maggioranza sia la migliore: «Speriamo che sia così, noi manteniamo le nostre perplessità».

Messo in votazione l’articolo 2 è stato approvato con 30 voti a favore e 20 contrari.

Successivamente l’Aula ha dato il via libera anche all’art. 3 “Norma finanziaria” (30 sì e 20) e 4 “Entrata in vigore” (30 sì 20 no).

Prima del voto finale della legge sono intervenuti per dichiarazione di voto:

Ignazio Locci (FI) che ha espresso il voto contrario. «Dietro questa legge – ha detto - si cela un disegno più complessivo. Si vuole tornare alle politiche attive del lavoro cosi come normate in origine nella Finanziaria. Quindi non ci sarà nessun piano industriale e ci sarà il tentativo solo di allungare i tempi».

Voto contrario anche da Marco Tedde (FI) che ha detto di intervenire con profonda tristezza.  «Stiamo celebrando – ha sottolineato -   l’eclissi di questo Consiglio regionale, il crepuscolo della funzione legislativa di questa Assemblea. A cosa serve – ha chiesto -  la funzione legislativa se poi le leggi non vengono rispettate dalla giunta? E’ una cosa di una gravità inaudita.  Qui esiste una legge che non è stata applicata. Se la giunta non ha il coraggio di governare la Regione si deve fare da parte. Se noi con la legge del 30 novembre, come è stato detto, abbiamo posto in essere illeciti penali dobbiamo costituirci tutti in carcere. Siamo – ha concluso - in un pantano politico».

Edoardo Tocco (FI), anche lui contrario alla legge, ha espresso la speranza che le perplessità della minoranza siano smentite e che quindi, al più presto si trovino soluzioni adeguate per i lavoratori.

Gianluigi Rubiu (Udc) ha definito la legge “un rattoppo” che mette i lavoratori al sicuro per qualche mese dal punto di vista economico ma che è del tutto inadeguata. «Oggi – ha sottolineato - avevamo una grande opportunità: dimostrare che le leggi si fanno in Consiglio regionale. Ma l’opportunità è stata persa».

Piero Comandini (Pd) ha espresso il voto convinto a favore della legge. Per l’esponente del Pd l’obbligo della maggioranza era quello di trovare una soluzione, ma il percorso sarà ancora lungo. «Da oggi bisognerà evitare che si facciano gli errori del passato e dare gambe all’intero progetto senza avere altri ritardi. E’ il momento di correre».

Angelo Carta (Psd’az) ha espresso il voto contrario alla legge. «La giunta – ha ribadito -  continua a non assumersi responsabilità. Mi auguro che questa legge, approvata a maggioranza, sia la quadratura del cerchio, ma ho i miei dubbi. La centralità del Consiglio regionale è continuamente messa in dubbio dal comportamento della giunta».

Alberto Randazzo (FI), esprimendo un voto contrario, ha chiesto garanzie sull’applicazione della legge.

Favorevole alla proposta di legge Salvatore Demontis (Pd) che ha detto che si tratta dell’ ”unica legge possibile”. « d’altronde – ha sottolineato -  non ci sono proposte alternative della minoranza. Quindi dobbiamo essere responsabili perché teniamo al futuro dei lavoratori».

Attilio Dedoni (Riformatori) ha ricordato che la legge del 30 novembre era stata votata all’unanimità, al contrario di questa che non avrà l’appoggio della minoranza. Il capogruppo dei Riformatori ha invitato tutti a ragionare in termini seri sulla pratica sempre più frequente della disapplicazione delle leggi fatte dal Consiglio regionale. «Il parco geominerario deve avere una vita nuova e diversa – ha concluso - vogliamo che lo statuto sia modificato e vogliamo una politica seria».

Anche Oscar Cherchi (FI) voterà contro. Per il consigliere di Forza Italia si tratta di un passo indietro di cui si assume la responsabilità la maggioranza. «Tutto nasce dalla presa di posizione di un direttore generale. Noi non ci stiamo. Mi auguro che i lavoratori siano soddisfatti».

Favorevole alla legge Pierfranco Zanchetta (Cristiano popolari socialisti) che ha detto che non è vero che il Consiglio sta rinunciando alle sue prerogative. «Aver messo in campo questo provvedimento – ha aggiunto -  è la dimostrazione che manteniamo in piedi la nostra funzione».

Contraria all’approvazione Alessandra Zedda (FI) secondo la quale “le questioni devono essere risolte definitivamente e questa legge ha invece l’unico effetto di allungare il brodo per altri due mesi”.

Per Pietro Cocco (Pd) la legge è una buona soluzione ed è l’unica percorribile in questo momento. D’altronde la minoranza continua solo a dire “speriamo che la legge che andate ad approvare abbia successo”, senza fare proposte concrete.  “Lavoreremo – ha concluso - perché a questa legge sia data attuazione».

Per Mario Floris (misto) è una forzatura dire che la minoranza non aveva altre soluzioni. L’ex presidente della Regione ha auspicato che in aula cambi il modo di concepire la politica che è totalmente falso. «La responsabilità – per Floris -  non sono del  funzionario ma della giunta».

La legge è stata approvata (votanti 48, sì 29, no 19). Il presidente ha interrotto la seduta. I lavori riprenderanno questo pomeriggio alle ore 16. Com