Cagliari, 9 Dic 2016 - Gli Investigatori della Squadra Mobile della Questura di Cagliari ed i colleghi del Reparto Prevenzione Crimine “Abbasanta” e del Gruppo Cinofili, hanno arrestato Marco Mura, di 60 anni, cagliaritano, pluripregiudicato, per il reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
Intorno alle ore 08.00 del 7 dicembre scorso, gli operatori si sono introdotti in una palazzina di Via Seruci dove era stata segnalata un’intensa attività di spaccio. E qui approfittando dell’apertura della porta, gli agenti sono intervenuti riuscendo a bloccare la chiusura totale del portoncino d’ingresso mantenuto protetto da una grossa catena in acciaio munita di moschettoni e fissata saldamente al muro in modo da fungere da blocco per un eventuale apertura/sfondamento dall’esterno. Nel mentre, da una fessura i poliziotti hanno notato un uomo che si trovava all’interno dell’appartamento e che, accortosi della presenza della Polizia, con fare concitato correva verso il bagno posto frontalmente all’ingresso e dove ha buttato qualcosa nel water, che però non è riuscito a far evacuare. Quindi i gli agenti una volta dentro la casa, hanno provveduto a bloccare Mura, già noto alle forze dell’ordine per i suoi precedenti specifici.
Dalla perquisizione, all’interno del water e in diversi punti dell’abitazione, è stato rinvenuto un quantitativo di sostanza stupefacente pari a 155 dosi termosaldate consistenti in 12,76 grammi lordi di cocaina e di 15,23 gr lordi di eroina e la somma di 7.615,00 euro in banconote di vario taglio nonché tutto il materiale per il confezionamento della sostanza.
Gli accertamenti effettuati hanno permesso di scoprire che la casa era stata dotata di strumenti appositi per essere resa funzionale allo spaccio: uno spioncino digitale montato sul blindato d’ingresso che permetteva una visione nitida e “grandangolare” del pianerottolo e delle persone che si presentavano alla porta; una catena in acciaio cementato lunga circa 150 cm con due moschettoni all’estremità applicata a ridosso del blindato d’ingresso fissata a due anelli in acciaio saldamente ancorati ai muri di sostegno della stessa porta che funge da dispositivo di sicurezza per consentire un’apertura sufficiente per la ricezione del corrispettivo in denaro e la cessione dello stupefacente, salvaguardando gli spacciatori da irruzioni delle forze dell’ordine o malintenzionati. Di interesse e significativo per l’attività illecita di Mura il rinvenimento di un rilevatore di microspie di qualità di fabbricazione israeliana.
Il pregiudicato è stato perciò dichiarato in arresto e su disposizione del P.M. è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Ca-Uta.