Oscar Cherchi (Forza Italia) dopo aver sottolineato l’importanza del progetto del Parco Geominerario ha criticato il metodo utilizzato: «Oggi si arriva a una proroga perché nella legge di stabilità non si è scritto in modo chiaro quale sarebbe stato il futuro del Parco Geominerario – ha detto Cherchi – il bando internazionale si poteva fare sei mesi fa invece si è atteso e si è messa paura ai lavoratori».
Il consigliere azzurro ha poi ricordato che il progetto del Parco metteva al centro il capitale umano: «Un progetto che prevedeva addirittura l’aumento delle figure professionali per la valorizzazione di un sistema archeologico che è a fondamento della nostra cultura – ha affermato Cherchi – ora c’è la necessità di dare certezze non solo ai lavoratori che chiedono di essere stabilizzati ma anche a chi spera di entrare a far parte del progetto».
Edoardo Tocco (Forza Italia) dopo aver rivolto un plauso alla maggioranza per aver presentato la proposta di legge ha rivendicato il ruolo costruttivo della minoranza: «Quando si tratta di lavorare per il benessere sociale l’opposizione è sempre pronta – ha detto Tocco – questa norma dà una risposta definitiva ai lavoratori del Parco Geominerario ed elimina malumori che andavano avanti da tempo».
Secondo l’esponente della minoranza, il Consiglio con la norma in discussione dà un segnale positivo all’esterno. «Quando si lavora insieme si riesce a ottenere risultati importanti – ha sottolineato Tocco – oggi diamo una risposta a oltre 500 lavoratori. Questo però non basta, il Consiglio è pronto a fare la sua parte, la speranza è che si portino avanti altri progetti».
Secondo il capogruppo del Psd’Az Angelo Carta i complimenti sentiti in aula devono essere rivolti a tutte le maggioranze che negli ultimi anni si sono succedute alla guida della Regione. «Il progetto del Parco Geominerario ha sempre avuto la condivisione di tutti per la valenza che assume nel territorio – ha rimarcato Carta - oggi si dà una sicurezza e una tranquillità per proseguire un’esperienza che mira alla valorizzazione di aree di pregio e al recupero di quelle degradate. L’obiettivo non è solo dare un reddito a chi lo ha perso ma creare altri posti di lavoro stabili. Questo lo si può fare con la valorizzazione dei nostri beni ambientali, culturali e archeologici».
Fuori dal coro, invece, l’intervento del capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni che ha espresso forti perplessità per i toni “trionfalistici” utilizzati da maggioranza e opposizione. «Finora si è proceduto con rinnovi annuali della convenzione, non si dice, però, che esiste un contenzioso con la società pugliese – ha detto Dedoni – siamo convinti di dare tranquillità agli operai? Siamo sicuri che Giunta e maggioranza abbiano fatto fino in fondo il loro dovere anche sul fronte della richiesta dei cofinanziamenti allo Stato? La Regione finora ha coperto i costi. La Giunta non ha trovato una soluzione adeguata per ciò che dice lo Statuto del Parco Geominerario. Non si è voluta garantire la giusta partecipazione ai comuni. La programmazione deve interessare tutta la Sardegna e non solo il Sulcis-Iglesiente».
Secondo Dedoni, per l’attuazione del progetto del Parco non sono stati fatti tutti i passi necessari. «La Regione continua a mettere i danari per evitare di mandare a casa i lavoratori ma non vengono chiariti tutti gli aspetti del progetto, c’è la paura che a qualcuno venga sottratto un punto di interesse. E’ un modo di operare inqualificabile, non si può continuare così, non è dignitoso per quest’aula. Vanno riscontrate le incongruenze senza attendere l’intervento della magistratura. Il bando internazionale deve essere chiaro e deve dare certezze definitive per il futuro degli operai che non devono lavorare a scadenza. Occorre dire basta al regime di prorogatio che va avanti dal 2001».
Il capogruppo dell’Udc Gigi Rubiu ha chiesto di aggiungere alla proposta di legge le firme di tutti i capigruppo. «Per primi abbiamo proposto la procedura d’urgenza per l’approvazione del provvedimento offrendo il nostro contributo per arrivare a una soluzione positiva – ha detto Rubiu – lascerei però in frigo la bottiglia di spumante».
Secondo Rubiu, il ricorso alla proroga evita una scenario pericoloso ma non risolve il problema alla radice. «Ati Ifras ha svolto un ruolo importante per gli 87 comuni della Sardegna, ha contribuito a dare decoro al territorio ma non ha raggiunto gli obiettivi originari: la salvaguardia e il ripristino ambientale dei siti con la conseguente valorizzazione del loro patrimonio culturale e archeologico. Questi potevano diventare per l’Isola una fonte di sviluppo e occupazione, così non è stato».
Il capogruppo dell’Udc ha invocato, infine, la stabilizzazione dei 525 lavoratori del Geoparco: «La proroga non è un modello che ci interessa, serve per risolvere l’emergenza. Il bando internazionale darà una possibilità per altri tre anni ma alla fine si riproporrà lo stesso problema. Serve dunque una soluzione a lungo termine che garantisca i posti di lavoro e ponga le basi per la valorizzazione ambientale e culturale dei nostri siti».
Il capogruppo del Pd Pietro Cocco, rispondendo alla richieste del collega Rubiu, ha dato il suo assenso alla richiesta di aggiungere le firme di tutti i capigruppo alla proposta di legge. «Questo darà più forma alla proposta – ha detto Cocco – noi andiamo avanti con le convenzioni dal 2001, è evidente che si tratta di una soluzione temporanea in attesa di predisporre un bando di gara. Occorre una soluzione definitiva che rispetti il progetto, garantisca le bonifiche e la valorizzazione dei territori. C’è un lavoro immane da fare».
Il capogruppo del Pd ha poi ricordato che l’accordo originario per il Geoparco prevedeva un finanziamento statale di 1600 miliardi di lire per le bonifiche. «Solo una parte è stata spesa, lo Stato non ha poi trasferito le risorse – ha concluso Cocco – serve una battaglia per sbloccare queste risorse e renderle disponibili ai comuni. Ora però occorre concentrarsi sul fatto che i lavoratori devono mantenere l’occupazione e che i servizi devono essere garantiti. Questo si può fare solo con la proroga».
Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis (Fi) si è detto favorevole al provvedimento ed ha ricordato che è un’iniziativa del Consiglio regionale: «Siamo disponibili ad aggiungere le firme alla proposta di legge ma deve essere chiaro che si tratta di un provvedimento tampone che scongiura il licenziamento di oltre 500 lavoratori e certifica il fallimento delle politiche attive del lavoro da parte della Giunta regionale».
«La Giunta – ha affermato il capogruppo della minoranza - chiede la proroga di un anno per evitare un epilogo negativo per i lavoratori del parco Geominerario e dell’Ati-Ifras e la situazione fotografa lo stato del lavoro in Sardegna dove aumenta la disoccupazione e si riducono i consumi». Pittalis ha proseguito con le critiche alla Giunta e ha definito autentiche bufale “i patti” sottoscritti di recente con il Governo.
«Basta con gli inganni ai sardi – ha tuonato l’esponente Fi - e basta alimentare false aspettative nei territori sul lavoro e l’occupazione».
Pietro Pittalis ha quindi insistito sul ritardo con il quale la Giunta procede con il bando internazionale ed ha dichiarato il voto favore: «Ma questo voto equivale ad una dichiarazione di sfiducia all’operato della Giunta regionale».
L’assessore del Bilancio, Raffaele Paci, ha precisato di intervenire in veste di vice presidente dell’esecutivo regionale per sottolineare “l’importanza che la Giunta attribuisce al provvedimento in discussione, il cui obiettivo è quello di tutelare l’interesse primario dei lavoratori e salvaguardare il servizio pubblico che questi lavoratori stanno garantendo”.
L’assessore ha quindi evidenziato che la proroga che il Consiglio si accinge a votare “è concessa in presenza di una riscrittura dell’intervento operativo e nell’imminenza del bando europeo”. «Il nostro progetto – ha spiegato Paci - mette al centro l’interesse dei lavoratori e l’interesse pubblico che non è quello di garantire profitto a chi tanti anni fa ha vinto una gara d’appalto e se l’è vista prorogare di volta in volta con un profitto del 15% sul costo del lavoro».
«Oggi – ha proseguito il vice di Pigliaru - diamo la proroga sapendo che il quadro è cambiato grazie al lavoro serio di questa giunta e di questa maggioranza».
L’assessore ha concluso l’intervento ribadendo il favore della Giunta alla Pl. 384 e replicando alle critiche arrivate da alcuni esponenti della minoranza ha ricordato i principali interventi posti in essere dalla Giunta per il lavoro e lo sviluppo. Segue