Cagliari, 14 Nov 2016 - I Centri e le Case Rifugio sorti per contrastare la violenza contro le donne rischiano di saltare a causa del mancato versamento dei finanziamenti da parte della Regione Sardegna. Per questa ragione lo scorso 25 Ottobre il Coordinamento della Rete Regionale dei Centri Antiviolenza e Antistalking ha chiesto un incontro urgente al Presidente Francesco Pigliaru, l’assessore della Sanità Luigi Arru e la dirigente delle Politiche Sociali Stefania Manca, senza ottenere finora alcuna risposta. All’ordine del giorno il gravissimo stato di crisi in cui versa la Rete dei Centri e delle Case Rifugio per la mancata erogazione delle risorse economiche per le annualità 2014 (a saldo dei fondi spesi nel 2015) e 2015 per quelle anticipate per il corrente anno 2016.
Il Coordinamento della Rete Regionale Antiviolenza si è riunito a Tramatza proprio per definire iniziative utili a scongiurare che cessino i servizi finora garantiti e necessari per la lotta e il contrasto alla violenza di genere. Se ciò accadesse si impedirebbe alle donne vittime di violenza, stalking, maltrattamento e abuso e ai figli minori che ad esse si accompagnano, di intraprendere i percorsi di libertà, affiancamento e tutela stabiliti e riconosciuti dalla Convenzione di Istanbul per i Centri Antiviolenza e le Case Rifugio. Nel merito, la Regione Sardegna ha emanato fin dal 2007 una apposita legge che in questi anni ha consentito a migliaia di donne presenti nel territorio regionale di affrancarsi dalla violenza maschile e riprogettare una propria vita in piena autonomia. La stessa legge ha permesso altresì di usufruire di personale formato e specializzato nei processi di tutela e prevenzione. Tutto questo rischia di essere vanificato dalla mancata erogazione dei fondi necessari per la prosecuzione del lavoro e dall’assenza della delibera per i fondi relativi al 2016 da impiegare per il prossimo anno. I Centri Antiviolenza versano ormai in una situazione finanziaria ai limiti della sopravvivenza organizzativa, dovendo anticipare, sul piano delle risorse, diverse annualità, compresa quella del 2016. In questo scenario, il Coordinamento prende atto anche come, inspiegabilmente, nella delibera del 2015, il Centro Antiviolenza di Olbia non venga neppure menzionato. Allo stato attuale, la Regione Sardegna ha provveduto a versare i fondi, a suo tempo impegnati, soltanto al Centro Antiviolenza e alla Casa rifugio Onda Rosa di Nuoro, seppure decurtati. Vista dunque la paralisi che i Centri Antiviolenza stanno sopportando e la prevedibile e imminente serrata in assenza di fatti nuovi, è stato sollecitato un incontro urgente tra i citati rappresentanti della Regione Sardegna e le delegazioni dei nove centri antiviolenza e delle cinque case rifugio sorte e operanti in forza della Legge Regionale n.8/2007.
La richiesta è stata sottoscritta dai Centri Antiviolenza e Case Rifugio Casa Aurora di Sassari, Onda Rosa di Nuoro, Prospettiva Donna di Olbia, Donna Eleonora di Oristano, Donne al Traguardo di Cagliari e dai Centri Antiviolenza Donna Ceteris di Cagliari e Quartu S.Elena, Medio Campidano e Ogliastra.