Quante volte ci siamo chiesto come e soprattutto se, investire quel poco danaro che possiamo permetterci di mettere da parte a fine mese. Quante volte ci siamo chiesti se ne valesse la pena, a quali rischi saremmo andati incontro e quale margine di successo avremmo avuto. Quante volte non ci siamo fidati di un consiglio finanziario e quante volte invece abbiamo scelto di "abbracciare" quello errato, convinti da una promessa di guadagno facile ed immediato. Due "keyword" sufficienti a far scattare l'allarme in qualsiasi investitore medio, ma c'è un problema di fondo: la maggior parte di loro conosce poco o nulla di finanza.
Gli italiani pagano sempre più a caro prezzo una scarsa educazione finanziaria che dovrebbe invece essere cresciuta negli ultimi anni con l'avvento del web sempre più invadente nelle nostre case, ma in grado di offrire da questo punto di vista un discreto gancio di conoscenza tramite guide online ed ebook approfonditi. Se al poco budget da investire si aggiunge un'ignoranza di fondo in materia, ecco che si crea quel mix letale dall'esito scontato per i "poveri" investitori italiani. L'anno 2015 in tal senso è stato emblematico: le famiglie italiane hanno preferito investire nei bond bancari piuttosto che sui titoli di Stato, a confermalo è stato la Consob.
Lo si evince dal rapporto "Investimenti finanziari dei risparmiatori italiani 2016", dove si legge come in Italia lo strumento finanziario più diffuso era legato ad obbligazioni subordinate. L'introduzione del bail-in mesi dopo avrebbe mandato in fumo tutti i risparmi delle famiglie italiane. Nessuno poteva certo prevedere e nefaste conseguenze del salvataggio delle quattro banche, ma se gli italiani pensavano di investire nel modo più sicuro e vantaggioso avevano sin dall'inizio sbagliato approccio.
Da un sondaggio compiuto da Moneyfarm sulle scelte di investimento degli italiani si comprende il problema alla radice del discorso: il 69% degli intervistati si dice capace di comprendere i prodotti finanziari mentre il 61% di saper prendere scelte di investimento corrette. Ancor peggio, solo il 6% conosce le conseguenze di una giusta diversificazione delle attività finanziarie, mentre il 52% ne coglie solo parzialmente i suoi aspetti".
Ecco perché, al fine di ottenere un buon ritorno sull'investimento, è fondamentale affidarsi prima ancora che alla conoscenza e fiducia del consulente di settore, alla propria: documentandosi, leggendo ed imparando quanto meno le basi della finanza.