Cagliari 11 Ott 2016 – La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha proseguito l’esame del Dl n.254 (“Norme sulla qualità della regolazione e semplificazione dei procedimenti amministrativi”) con la discussione dell’art.10 (Pubblicazione in formato aperto di testi legislativi ed atti amministrativi) e degli emendamenti.
All’art.10 (Pubblicazione dei testi coordinati delle leggi regionali in formato aperto) è stato presentato l’emendamento sostitutivo totale n.17, con parere favorevole della commissione e della Giunta, con cui si prevede che “il sistema Regione pubblichi in formato aperto sui propri siti istituzionali atti e documenti non coperti da segreto o altro divieto di divulgazione”.
Il relatore Salvatore Demontis (Pd) ha presentato una proposta di emendamento orale per correggere un refuso materiale nel testo dell’emendamento all’emendamento n,24 che modifica l’emendamento n.17, da cui saranno eliminate le parole “o comunque”; la proposta è stata accolta.
Dopo una breve sospensione, il Consiglio ha approvato sia l’emendamento orale che l’emendamento n.17.
Soppresso l’art.11, l’Aula ha esaminato l’art.12 (Obbligo della relazione tecnica sulla quantificazione degli oneri finanziari), che è stato approvato.
In sede di discussione generale dell’art.13 (Azioni e obiettivi della semplificazione amministrativa) il consigliere di Forza Italia Ignazio Locci ha definito i principi ed obiettivi contenuti nel testo «piuttosto scontati e privi di un riscontro coerente nella legge, fatto che determina non poche contraddizioni e problemi applicativi; sarebbe meglio stralciare la prima parte e trasformarla in un regolamento, adesso è tardi per farlo ma sarebbe stata la strada giusta».
La vice capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha sostenuto che «i ripetuti richiami all’efficacia ed alla trasparenza sono inutili, il problema è che le norme devono essere concretamente applicate, facilitando l’accesso alla pubblica amministrazione da parte di cittadini ed imprese».
Messo ai voti, l’art.13 è stato approvato, assieme al 14bis (Programma di riduzione e misurazione degli oneri amministrativi). Sull’art.15 (Termini dei procedimenti amministrativi) il consigliere di Forza Italia Ignazio Locci ha sottolineato che «la legge assegna alla Giunta complessivamente circa 300 giorni di tempo per dire entro quali termini si devono concludere certe tipologie di procedimenti; noi speravamo che fosse un lavoro già fatto, perché così sembra la replica del comportamento eccessivamente discrezionale di certi uffici pubblici proprio in materia di termini».
Il relatore Salvatore Demontis (Pd) ha chiarito che «il tempo a disposizione della Giunta è legato alla complessità ed all’importanza del procedimento, facendo attenzione al miglioramento del rapporto fra cittadino e pubblica amministrazione, prevedendo tempi certi per i procedimenti e sanzioni per chi sbaglia».
La capogruppo di Forza Italia Alessandra Zedda ha criticato la legge che, a suo avviso, «con questi appesantimenti rischia di non andare da nessuna parte; stiamo votando una legge di cui non conosciamo nemmeno il momento dell’applicazione, producendo aria fritta».
Al termine della discussione l’art 15 è stato approvato. A seguire, il Consiglio ha votato con esito positivo anche gli articoli n.16 (Celerità delle attività istruttorie), 17 (Sospensione dei procedimenti amministrativi), 18 (Riduzione dei termini per le imprese certificate), 19 (Violazione dei termini procedimentali e responsabilità), 20 (Rapporto su raggiungimento degli obiettivi) e 21 (Responsabilità della correttezza e della celerità dei procedimenti).
Sull’art 22 (Indennizzo e danno da ritardo) il consigliere di Forza Italia Ignazio Locci ha detto che «sarebbe una buona norma se non fosse che la commissione Bilancio ha rilevato che non c’è copertura finanziaria e questo è un problema che non si può tenere aperto, quanto meno per quantificare le risorse necessarie, altrimenti non avremmo nemmeno i soldi per indennizzare qualcuno che ne ha diritto».
Subito dopo il Consiglio ha approvato l’art.22 e, a seguire, anche gli articoli 22bis (Obbligo di astensione per conflitto di interessi), 23 (Comunicazione telematica) e 24 (Comunicazione tra le pubbliche amministrazioni del sistema Regione).
Sull’art 25 (Conferenza di servizi in via telematica), il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha proposto, su suggerimento uffici, una modifica del testo riguardante la centrale di committenza, «tenendo presente che molti Comuni a bassa densità di popolazione si sono uniti per poter garantire una serie di servizi ma la materia è regolata da nuova norma nazionale che necessita di decreti attuativi; uffici consigliano un approfondimento tecnico», per cui si rende necessaria una sospensione della seduta.
Il presidente Ganau ha comunicato che è opportuno accantonare l’articolo per riprendere il suo esame in un secondo momento.
Il Consiglio ha quindi approvato l’art. n.26 (Rapporto con la legge 241/90 e con le leggi speciali) ed il n.28 (Sportello unico per le attività produttive e per l’attività edilizia – Suape).
Riprendendo l’esame dell’art 25, dopo una breve sospensione, il capogruppo del Pd Pietro Cocco ha spiegato che la modifica consiste nel rinviare la data di applicazione della nuova norma nazionale, in modo da consentire ai Comuni non capoluogo di provincia di garantire i servizi alle rispettive comunità.
Il consigliere di Forza Italia Ignazio Locci ha affermato di non aver niente da dire sulla correzione, ricordando però che «è la quarta volta che proroghiamo la funzione di stazione appaltante per i piccoli Comuni e su questo c’è un grave ritardo della Giunta su Piani strategici che dovevano essere adottati in attesa di perfezionare le Unioni Comuni per raggiungere una popolazione di almeno a 10.000 abitanti; il dato vero è che alla fine dell’anno siamo ancora fermi».
Al termine della discussione l’art. 25 è stato approvato con l’integrazione contenute nell’emendamento orale del capogruppo del Pd Pietro Cocco.
In sede di discussione generale sull’art.28bis (Progetti speciali), il consigliere del Psd’Az Christian Solinas ha dichiarato in modo critico che «da una parte si riempiono pagine con leggi che il giorno della loro entrata in vigore non sono applicabili e dall’altra si crea nuovo precariato per fornire supporto agli Enti locali; un provvedimento con queste caratteristiche dovrebbe essere ritirato».
Subito dopo il Consiglio ha votato l’art.28 bis. Segue