Cagliari, 30 Sett 216 - Rossella Pinna, Consigliere regionale del Partito Democratico, da sempre al fianco dei lavoratori della Sarmed, esprime soddisfazione per la positiva soluzione trovata dopo un lungo periodo di incontri, assemblee, trattative, a difesa della Sarmed e degli 80 posti di lavoro a rischio.
“Il mio compito è difendere un territorio, come noto, in grande sofferenza e ieri si conclusa positivamente una battaglia lunga e sofferta che fino a pochi mesi fa non sembrava potesse trovare soluzione. È un bel risultato per il Medio-Campidano, in tempi difficili per la tenuta dei livelli occupazionali che dal mio punto di vista, vale una doppia vittoria, dato che il 70 per cento della manodopera è femminile. Grazie ad un lavoro di squadra, svolto in particolare dalle istituzioni, dai sindacati e dai lavoratori, si è contribuito a risolvere la questione legata ad una complicata faccenda di canone di locazione che non poteva aver la meglio sul futuro di 80 famiglie!
La Sarmed è un'Azienda di nicchia, innovativa, leader nei prodotti sanitari-farmaceutici che vende in tutto il mondo e non conosce crisi, in una parola, da salvare in tutti i modi ma si è corso il rischio concreto che l'Azienda delocalizzasse la produzione in altri siti industriali all'estero o che in alternativa lasciasse a casa i lavoratori.
Le lavoratrici e i lavoratori della Sarmed possono guardare il futuro con maggiore fiducia, conclude Pinna, ma dobbiamo lavorare in prospettiva. Siamo in attesa che la Giunta regionale, completi l'iter previsto per il riconoscimento del Medio-Campidano come area di crisi industriale complessa, richiesta con la Legge finanziaria lo scorso mese di marzo. –– Insieme ai colleghi del territorio in Consiglio regionale prosegue la Pinna , condiviso e accolto da più parti politiche, ho sostenuto con forza il “Riconoscimento dell'area di crisi industriale e crisi industriale complessa del territorio del Medio Campidano, unitamente a quello di Oristano”, territori con il triste primato di essere annoverati tra le province più povere d’Italia, con tasso di disoccupazione altissimo, elevato indice di invecchiamento, costante spopolamento e con un indice di deprivazione multipla allarmante. Red