Cagliari, 29 Sett 2016 – Ieri, il tribunale di Cagliari ha condannato l'ex presidente della Regione Sardegna, Ugo Cappellacci (Fi), 2 anni e sei mesi per il crac della “Sept Italia”, società specializzata nella produzione di vernici con sede a Cagliari fallita nel 2010.
Con Cappellacci è stato condannato anche il sindaco di Carloforte, Marco Simeone al quale i giudici gli hanno inflitto 9 anni di carcere e l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. L’imputato mentre ascoltava la lettura della sentenza è stato colto da un leggero malore.
Ugo Cappellacci (Fi), quando il presidente della seconda sezione penale del tribunale di Cagliari, Massimo Poddighe, ha letto la sentenza che lo ha condannato a due anni e mezzo di reclusione, società fallita nel 2010, l'ex governatore della Sardegna non era in aula. Invece era presente il principale dei 13 imputati e cioè il sindaco di Carloforte Marco Simeone, (9 anni di carcere), uno in più rispetto a quanto chiesto dal Pm Giangiacomo Pilia. Per Cappellacci, la pubblica accusa aveva sollecitato una condanna a tre anni e mezzo. L'attuale coordinatore regionale di Forza Italia era finito nell'inchiesta sulla presunta bancarotta dell'azienda con sede a Cagliari e stabilimento a Quartu, in qualità di consigliere delegato, avrebbe avallato l'acquisto di una società di Simeone.
Inoltre due anni e mezzo sono stati inflitti all'avvocato Dionigi Scano: sia lui che l’ex presidente sono stati dichiarati inabilitati all'esercizio di imprese commerciali per dieci anni e incapaci a esercitare uffici direttivi presso qualsiasi impresa.
Pesanti condanna sono state inoltre inflitte agli altri i imputati: quattro anni per Luigi e Maria Simeone, due anni per Stefano Fercia e un anno rispettivamente per Elisabetta Morello, Oscar Gibellini, Antonello Melis e Riccardo Pissard.
Assolti invece Carlo Damele, Marco Isola e Marcello Angisu. Un’altra imputata, Maddalena Comparerri, è deceduta nel corso del processo. Per tutti le accuse della Procura andavano dalla bancarotta fraudolenta a quella documentale, più altri reati societari, anche se alcune delle contestazioni sono cadute e ne sono rimaste altre che hanno poi decretato la condanna.
Gli imputati facevano tutti parte o del consiglio d'amministrazione o del collegio dei sindaci della società fallita con un buco di oltre 10 milioni di euro. Per il crac della Sept il sindaco Marco Simeone era finito in carcere nell'ottobre del 2012 ed era tornato in libertà dopo dieci mesi di custodia cautelare e altri cinque ai domiciliari.