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Scuola, interrogazione della Consigliera regionale Pd all’assessore alla Pubblica Istruzione sulla soppressione della Terza classe dell’istituto A.Volta di Guspini.

Cagliari, 12 Sett 2016 - Questa mattina, la consigliera regionale del Partito Democratico e i colleghi del gruppo, ha presentato un'interrogazione all'Assessore regionale della Pubblica Istruzione, per chiedere urgenti e opportune azioni correttive per scongiurare la soppressione delle classi terza (diurno e serale) ad indirizzo socio sanitario, dell'Istituto A. Volta di Guspini.

Pinna in una nota afferma di essere in prima linea con agli studenti, genitori, il Consiglio d'Istituto e le istituzioni locali, in difesa delle classi e del percorso formativo ad indirizzo socio-sanitario dell'Istituto A. Volta di Guspini.

Interrompere un indirizzo di studio dopo due anni, afferma l’esponente democratica, ritengo che non abbia motivazioni così forti né dal punto di vista culturale, né economico. Stiamo parlando della eliminazione in un sol colpo, di due classi terze (diurna e serale) appartenenti al corso per Tecnici per i Servizi Socio Sanitari, frequentata con fatica e impegno anche dagli studenti lavoratori.

Una decisione che sembrerebbe non aver valutato adeguatamente le conseguenze sociali, economiche e formative, di un territorio in continua emergenza come quello di cui il Medio-Campidano è, purtroppo, portatore, con il rischio di annullare una competenza e una qualificazione in parte acquisita. E una decisione basata esclusivamente sui numeri, che non tiene conto neanche di aspetti fondamentali come il disagio logistico o i costi di trasporto per le famiglie degli interessati, obbligati, nel migliore dei casi, alla scelta di iscrivere i propri figli negli Istituti di Oristano o Cagliari.

A metà percorso formativo, il sogno si interrompe anche per chi con enormi sacrifici, concilia famiglia, lavoro e studio nei corsi serali.

Questa misura taglia-classi, si legge ancora nel comunicato, peraltro mal si concilia con le politiche antidispersione poste in essere dalla Regione e dal MIUR e nega irrevocabilmente il diritto allo studio sancito dalla Costituzione italiana.

Qualunque strategia pedagogico- didattica non può che essere finalizzata al mantenimento degli studenti a scuola per non pregiudicarne la frequenza o impedirne il proseguo in un cammino educativo comune già intrapreso, come nel caso specifico, e finalizzato a dare una specifica competenza in un settore capace di aprire spazi nel difficile mercato del lavoro.

Mi auguro che si intervenga al più presto e che la decisione venga rivista e modificata con la giusta attenzione e sensibilità, considerando che oltre i precisi parametri numerici esistono anche specifiche deroghe per il superamento del problema.

I presupposti - conclude Pinna - ci sono tutti, serve una precisa volontà politica che viene richiesta all'assessore competente per restituire speranza agli studenti, alle studentesse e a tutti i soggetti interessati. Red

 

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