Carbonia, 28 Ago 2016 – L’Operazione denominata “Seggiolone” dei carabinieri della compagnia di Carbonia, guidati dal comandante, Maggiore Giuseppe Licari, pare giunta ormai al termine. Al momento però, non sono stati resi noti i nomi dei 15 indagati dalla Procura di Cagliari.
L'inchiesta è stata avviata dagli investigatori dell’Arma di Carbonia 3 anni fa dopo una denuncia presentata dalla Asl di Carbonia, che vedrebbe coinvolti medici, dipendenti Asl, malati e imprenditori che sarebbero accusati a vario titolo di corruzione e comparaggio. E il giro di corruzione, secondo gli inquirenti, ruota attorno al mercato delle sedie a rotelle, letti ortopedici e altri ausili per disabili.
L'indagine e rimasta a lungo segreta perché gli investigatori, coordinati dal Pm Enrico Lussu, stavano effettuando accertamenti anche con l'ausilio di intercettazioni ambientali e telefoniche.
Gli indagati non provengono solo dal Sulcis, hanno raggiunto Cagliari e altri centri dell'Isola, scoprendo un giro di regali e benefit assicurati a medici in cambio di "consigli pilotati" ai pazienti che venivano indirizzati in alcune rivendite di sedie a rotelle. Inoltre, secondo quanto emerso dai primi accertamenti, gli indagati, finiti nel mirino della Procura, avrebbero fatto affari d'oro perché gli ausili per disabili sono costosi e tutti pagati dal sistema sanitario nazionale e, quindi, gli uomini del Magg. Licari, avrebbero scoperto che venivano anche prescritti optional non necessari che facevano lievitare il prezzo.