Press "Enter" to skip to content

Tre persone denunciate dai carabinieri in stato di libertà per vilipendio della repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate oltreché “tentata truffa” in concorso.

Cagliari, 11 Ago 2016 - Due Quest’oggi, a parziale esito indagini, il personale del Nucleo Carabinieri di Polizia Militare, unitamente al personale della Stazione Carabinieri di Villamassargia, ha segnalato in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Cagliari 3 persone di Villamassargia (D.M., 47enne pensionato invalido, D.S. 46enne casalinga, S.M. 45enne operaio) ritenuti responsabili di vilipendio della repubblica, delle istituzioni costituzionali e delle forze armate oltreché “tentata truffa” in concorso.

I tre, per eludere la richiesta della Direzione Generale della Previdenza Militare e della Leva (Previmil) di Roma, di sottoporre D.M. a visita medica di controllo presso il Dipartimento Militare di Medicina Legale di Cagliari (D.m.m.l) per autorizzare il rimborso richiesto di oltre 20.000 euro, spesi per l’acquisto di integratori, in 20 giugno del 2016, consapevolmente, hanno poi prodotto un filmato che poi pubblicato sul web (“You Tube” e “Facebook”) dal titolo “io sono vivo” nel quale affermavano che le istituzioni militari e civili hanno abbandonato il D.M. non contribuendo al rimborso delle somme spese per le cure.

Nel filmato e nelle varie pubblicazioni manifestano apertamente disprezzo per le istituzioni accentuando consapevolmente con artifizi e raggiri lo stato di salute del D.M. per impietosire gli utenti web, convincere e ricevere la somma richiesta al Ministero della Difesa oltre che le donazioni spontanee sulla carta di credito appositamente aperta e pubblicizzata, oltre a voler attestare l’intrasportabilità per le condizioni fisiche.

Perciò D.M. e S.M. sono stati altresì segnalati in stato di libertà per produzione, traffico e detenzione illeciti di Sostanze stupefacenti o psicotrope in quanto il 5 agosto scorso, nel Comune di Villamassargia, nel corso di una perquisizione domiciliare, i carabinieri hanno notato e fotografato delle fioriere di quelle comunemente usate per strutturare una serra per la coltivazione dello stupefacente creata internamente al capanno (le quali pareti erano state rivestite di carta argentata per aumentare il riflesso della luce) delle immediate adiacenze della abitazione.

Successivi accertamenti hanno infine permesso di acclarare che all’interno erano coltivate da circa sei mesi 20 piante di canapa indiana dell’altezza di circa quattro metri, tagliate e distrutte in tutta fretta il giorno precedente alla perquisizione.

 

More from ARCHIVIOMore posts in ARCHIVIO »