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Dura presa di posizione del Consigliere regionale dei Riformatori Attilio Dedoni: Ats è un carrozzone degno della peggior Prima Repubblica

Cagliari, 28 Lug 2016 - “È incredibile la faccia tosta con cui il centrosinistra riesce ad accostare termini come ‘riforma’ e ‘innovazione’ a un carrozzone degno della peggior Prima Repubblica quale è l’Azienda per la tutela della salute”, dichiara il capogruppo dei Riformatori Sardi – Liberaldemocratici in Consiglio regionale, Attilio Dedoni, commentando la legge approvata dall’Aula nella serata di ieri.

“Per settimane, i sardi hanno assistito impotenti al ritorno in scena dei peggiori bizantinismi di una politica vetusta, che tutti speravano fosse ormai morta e sepolta”, prosegue Dedoni. “Durante l’esame di quella che, a detta di Giunta e maggioranza, dovrebbe essere una ‘riforma’ e una ‘innovazione’ per la sanità sarda, e durante le interminabili schermaglie preliminari all’interno della coalizione di governo, che hanno tenuto banco per mesi, si è parlato di tutto tranne che di sanità. Si è parlato, molto, di quale bacino elettorale del centrosinistra premiare con l’assegnazione della sede della nuova super-Asl, di quale partito debba avere in quota il direttore generale (ed è facile immaginare la bagarre che si scatenerà, lontano dai riflettori, quando dovranno essere nominati i direttori delle Aree socio-sanitarie locali), di come quest’ultimo debba essere incatenato al potere politico attraverso un sistema di controlli e contrappesi, onde evitare che possa anche solo pensare di smarcarsi dall’ingerenza dei partiti. Non si è parlato affatto, invece, di cosa dovrà fare la nuova Azienda: non si è parlato di prevenzione, di organizzazione della sanità sul territorio, di riduzione delle liste d’attesa, di come garantire i servizi anche nelle aree più periferiche e disagiate”.

“Sono queste le cose di cui i sardi avrebbero voluto che si parlasse nella legge per l’istituzione della Asl unica regionale, un soggetto che avrebbe dovuto garantire efficienza, risparmio e separazione della gestione della sanità rispetto al potere politico. La legge approvata non garantisce niente di tutto questo: è stato creato un carrozzone che appesantirà ulteriormente il sistema sanitario, aggravando i problemi esistenti anziché risolverli”.