Cagliari, 13 Lug 2016 - I consiglieri regionali Gaia e Zanchetta hanno presentato un’interrogazione al Presidente della Regione e l’Assessore dell’Ambiente sulle criticità emerse a seguito della procedura di stabilizzazione di 312 lavoratori attualmente impiegati a tempo determinato nell’ex Ente Foreste.
I due esponenti dell’UPC, prendendo atto dei ricorsi presentati in via gerarchica dai lavoratori che ritengono leso il loro diritto alla stabilizzazione, chiedono quali siano le motivazioni per cui si sia stabilito nell’avviso pubblico allegato alla determinazione n.81 del 25.11.2015 che “ciascun candidato, fra le sedi inserite nell’allegato tecnico all’avviso, potrà concorrere per la stabilizzazione esclusivamente per la sede in cui è stato assunto nell’anno 2014.
Fare riferimento all’anzianità di servizio maturata al 31.12.2014 presso l’Ente Foreste della Sardegna, esclusivamente per la sede in cui il lavoratore a tempo determinato è stato assunto nell’anno 2014, può infatti determinare - si legge nell’interrogazione - l’ammissione di lavoratori che siano stati assunti anche solo nel 2014 nella sede “individuata” nell’allegato 1 allo stesso avviso, a discapito di lavoratori che nella stessa sede abbiano lavorato per diversi anni e siano stati “malauguratamente” spostati proprio nel 2014 in una sede non “individuata” nell’allegato 1.
Si sono altresì verificati – proseguono i consiglieri del gruppo Cristiano Popolari Socialisti - casi di precari esclusi dalla stabilizzazione, pur con anzianità di servizio maggiore di altri invece stabilizzati solo perché nel 2014 prestavano servizio in un diverso cantiere, benché questo fosse compreso nel medesimo ambito territoriale o in ambito di altro comune vicino. Ci sono poi ricorsi in cui il lavoratore contesta la graduatoria in quanto non è stato considerata (come stabilito nell’avviso di stabilizzazione) l’UGB di appartenenza, ma la “postazione” sede di effettiva prestazione del servizio.
Riteniamo doveroso - concludono Gaia e Zanchetta – che la Giunta regionale ponga in essere tutti i provvedimenti necessari a garantire ai lavoratori precari, gran parte dei quali presta servizio presso l’Ente Foreste da diversi decenni, il diritto a una procedura di stabilizzazione basata su criteri oggettivi e trasparenti che non prestino il fianco a possibili scavalcamenti in contrasto con i principi di uguaglianza e di buona amministrazione.