Cagliari, 13 Apr 2016. I Riformatori sardi fanno appello al voto per il referendum anti trivelle del 17 aprile. Nessuna indicazione su come votare: ognuno voti in coscienza quello che ritiene più opportuno. Ma «è importante andare ai seggi ed esprimere la propria opinione». Lo dice il coordinatore regionale, Michele Cossa.
“Abbiamo espresso – scrive Cossa nella nota - un giudizio molto duro su chi invita la gente a non partecipare al voto, svilendo così il principale istituto di democrazia diretta che la costituzione mette a disposizione dei cittadini. Che l’appello all'aspersione venga a volte da uomini delle istituzioni è perfino imbarazzante per chi li fa. Coi referendum è stata cambiata l’Italia, e i cittadini hanno potuto fare - essi direttamente - cose che il potere politico non avere mai fatto: dall'elezione diretta del sindaco all'abolizione delle province; dalla preferenza unica alla abolizione del finanziamento pubblico dei partiti. Tutte rivoluzioni che sono state possibili solo grazie alla mobilitazione diretta dei cittadini. È vero che spesso la politica ha trovate il modo di aggirare la volontà popolare. Ma proprio per questo è importante che i cittadini contribuiscano in massa a dare piena legittimazione a questo strumento”.
Anche se, prosegue Cossa, i referendum non riguardano «direttamente la Sardegna ma solo le piattaforme dell’Adriatico, domenica 17 aprile i sardi vadano alle urne. Non importa se decideranno di dire SI o NO: in questo come in tutti gli atri casi in cui si è chiamati a referendum, votare è importante. L’astensionismo è sempre negativo: è giocare sporco perché si sommano al non voto fisiologico i no. Un grave errore perché è bene che ci si esprima sempre alla luce del sole, confrontandosi: chi avrà più consenso vincerà».