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Marocchino fondamentalista espulso dopo scarcerazione dalla Polizia di Stato di Oristano.

Oristano, 2 Apr 2016 - Un cittadino nativo del Marocco, A.A, di 38 anni, è stato espulso oggi dal territorio nazionale a seguito di scarcerazione dalla casa circondariale di Oristano, con accompagnamento alla frontiera e rimpatrio. Il giovane era detenuto per reati contro la persona e sulla legge relativa agli stupefacenti.

Lo straniero, giunto in Italia nel 2000, entrato eludendo i controlli di frontiera, è rimasto illegalmente sul Territorio Nazionale a delinquere, ponendo in atto condotte talvolta a rischio per l’incolumità pubblica. Infatti, nel 2002, è stato deferito in stato di libertà per detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, mentre nel 2003 è stato arrestato nella città di Brescia per omicidio volontario e condannato con sentenza della Corte d’Appello di Brescia a scontare una pena di 15 anni.

L’uomo, arrivato in provincia di Oristano nel gennaio 2015, è stato subito messo sotto controllo dagli investigatori della Polizia di Stato, che ha permesso di appurare informazioni propedeutiche all’espulsione.

L’extracomunitario, nel corso della detenzione ha dimostrato un comportamento lineare, tanto che il Tribunale di Sorveglianza gli ha concesso il beneficio dell’affidamento in prova ai Servizi Sociali, presso la Comunità “Il Samaritano”, di Arborea.

Ottenuto il beneficio della misura, lo straniero ha nuovamente violato la legge non rispettando le prescrizioni della sentenza, accompagnandosi con pregiudicati e guidando veicoli senza patente e pertanto è stato riassociato alla casa Circondariale dove ha manifestato a più riprese il suo fervente attaccamento alla fede islamica, si è poi proposto come guida spirituale nella preghiera dei detenuti musulmani, manifestando adesioni all’ideologia jihadista e proferendo generiche frasi di minaccia contro i cittadini italiani.

Nel gruppo dei suoi adepti vi era anche il cittadino pakistano espulso lo scorso 15 marzo per analoghi motivi.

Durante il periodo detentivo, il suo processo di radicalizzazione si è accentuato in maniera esponenziale, tanto che il cittadino marocchino ha avuto anche una trasformazione estetica, facendosi crescere la barba rasandola all’altezza dei baffi e procurandosi una netta cicatrice frontale, nota tra i salafiti come “Zabiba”, a causa di rituali di preghiera.

Per tali motivi, il personale della Polizia di Stato di Oristano ha dato tempestivo adempimento al decreto di espulsione del Prefetto di Oristano ed all’ordine del Questore, con accompagnamento coatto alla frontiera.

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