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Consiglio Sardegna – Prosegue l’esame della manovra finanziaria 2016-18 (2)

Cagliari, 23 Mar 2016 - Dedoni si è poi soffermato sul tema della gestione dei rifiuti. «Il comma 1 dell’articolo 3 prevede una rivisitazione del sistema delle premialità – ha detto il capogruppo dei Riformatori – occorre invece partire dall’esistente. Il Comune di Cagliari è debitore di 5 milioni di euro di penalità per non aver avviato la raccolta differenziata. Questo mancanza provoca danni ai comuni virtuosi».

Secondo l’esponente della minoranza, c’è una carenza evidente nelle politiche ambientali portate avanti dal governo regionale. «Non c’è un quadro chiaro nei vari settori di competenza – ha affermato Dedoni – è vero che ai termovalorizzatori si consegna circa il 50% della raccolta?  Si vuole fare un piano serio per la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani? Cosa facciamo per l’amianto? Mi risulta che siano ancora tantissimi in Sardegna gli edifici e le abitazioni ricoperti di amianto. Nell’articolato, infine, si parla ancora di province come se si volesse trasferire loro risorse per le competenze in materie ambientale. Le province, voglio ricordarlo, sono state abolite».

Per il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta, la Finanziaria rappresenta il giro di boa per fare il punto della situazione e stabilire dove si vuole andare. «Basta fare un giro della Sardegna per capire che ci troviamo davanti a una situazione tragica. I primi due anni di legislatura hanno prodotto risultati negativi – ha detto Carta – il titolo “Sosteniamo la ripresa” dato dalla Giunta alla Finanziaria è ironico». Il consigliere sardista è poi entrato nel merito dell’articolo 3: «La norma affronta argomenti importanti come i rifiuti, le bonifiche, le aree marine protette, la Rete Natura 2000, la sostenibilità ambientale, gli usi civici – ha detto Carta – sul tema dei rifiuti manca lo scatto giusto per dare un indirizzo.

Carta, in conclusione del suo intervento, ha annunciato il voto favorevole all’emendamento sugli usi civici: «E’ giusto dare una soluzione ai problemi del Comune di Irgoli – ha concluso il consigliere di minoranza – nei paesi dove l’uso del bosco e dei pascoli è scomparso è giusto che le amministrazioni comunali possano avere la piena gestione dei territori».

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, rivolgendosi all’assessore all’Ambiente Donatella Spano, ha invitato la Giunta a presentarsi puntualmente in Aula per consentire un regolare svolgimento dei lavori. «Oggi la seduta del Consiglio è iniziata con un’ora e 17 minuti di ritardo per la sua assenza – ha detto Pittalis – attendiamo, a conclusione della discussione, una spiegazione su quanto accaduto».

Pittalis è poi passato all’esame dei contenuti dell’articolo 3. «A me pare che vi sia un’assenza grave della Regione sul fronte delle politiche ambientali, lo dimostrano i fatti – ha sottolineato il capogruppo azzurro – su argomenti come lo sversamento a mare di olio combustibile a Fiumesanto, il fiume rosso di veleni proveniente dalle aree dismesse di Montevecchio finito nell’oasi naturale di Piscinas, il fallimento di Tossilo e il sequestro delle aree industriali di Ottana per la presenza di amianto la Regione è stata assente. Sono casi in cui è intervenuta la magistratura mentre la politica non ha battuto un colpo».

Pittalis, infine, ha voluto fare un accenno anche alle politiche di tutela ambientale.

Emilio Usula, capogruppo di Soberania e Indipendéntzia ha ricordato il mancato rispetto dell’ordine del giorno in materia ambientale votato all’unanimità dal Consiglio. «Con quel provvedimento si chiedeva alla Giunta di procedere in tempi rapidi alla predisposizione del piano regionale dei rifiuti e all’individuazione di una tariffa unica – ha detto Usula – quell’ordine del giorno sollecitava, inoltre, una risposta sullo stato di salute delle popolazioni del Marghine dove si registra un’alta incidenza di tumori. Oggi tocchiamo il problema dei rifiuti ed è giusto parlarne. Il governo interviene a gamba tesa dando la possibilità di aprire un terzo inceneritore in Sardegna.

Marco Tedde (Forza Italia) ha parlato di «pezze e pezzuole» apposte sulle ferite senza disegnare un orizzonte ambientale. «Non sono un sostenitore di Soru – ha detto Tedde – ma devo riconoscere che aveva un’idea precisa sull’ambiente, idea che questa Giunta dimostra invece di non avere. Manca una promozione in tema di gestione dei rifiuti. La propaganda che fate tutti i giorni sulle cose più inutili dovreste farla sulla raccolta differenziata».

Il consigliere Giuseppe Fasolino (Fi) si è espresso a favore degli emendamenti soppressivi dell’articolo 3 ed ha ribadito la centralità dei temi ambientali per evidenziare, così ha affermato l’esponente della minoranza, “l’impotenza dell’assessore dell’Ambiente a condurre politiche serie”. «L’assenza dell’assessore – ha concluso Fasolino – non è solo quella rilevata a termini di regolamento per l’esame in Aula della finanziaria».

Il consigliere di Sovranità, democrazia e lavoro, Gianfranco Congiu, ha dichiarato il voto favorevole all’articolo 3 (no dunque agli emendamenti soppressivi) perché “fa emergere la vocazione per le politiche ambientali”. L’esponente della maggioranza ha quindi fatto riferimento, anche se indirettamente, all’intervento del suo collega Usula, affermando che “occorre cautela nel divulgare dati sull’inquinamento e la salute, soprattutto quando non hanno i crismi dell’ufficialità”.

Il consigliere Paolo Truzzu (Misto-FdI) si è detto a favore della soppressione dell’articolo («mi hanno convinto anche le parole del collega Usula»). L’esponente della minoranza ha evidenziato il mancato avvio delle opere di bonifica dei siti inquinati: «Nel 2015 avete stanziato 84 milioni di euro per le bonifiche ma nessuno ha visto l’inizio dei lavori».

Il consigliere del Pd, Roberto Deriu, ha definito “paradossale la proposta di cancellare ogni finanziamento alle politiche ambientali” ed ha ripreso il tema sugli inceneritori per affermare che, in realtà, in Sardegna “il vero problema sono le discariche e il loro potenziale inquinante”.  Il vicepresidente del Partito Democratico ha quindi confermato l’impegno della maggioranza e della Giunta “per operare una ristrutturazione completa del ciclo di smaltimento dei rifiuti”. «Mi dissocio – ha concluso Deriu – dalla soppressione dell’articolo 3 e dalla cantilena anti-inceneritore e non sono favorevole alle tariffa unica per lo smaltimento dei rifiuti».

La consigliera di Forza Italia, Alessandra Zedda, ha preso le distanze dalle affermazioni del collega di maggioranza ed ha ribadito le critiche alla finanziaria e all’articolo 3, in particolare: «Manca una strategia complessiva sulla tematica ambientale e manca un’anima e una visione di insieme anche sulle bonifiche per le quali nel 2015 sono stati stanziati 104 milioni e non 83 ma appena due milioni fanno parte degli accordi di programma quadro».

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori) ha riaffermato la legittimità delle questioni attinenti le politiche ambientali e si è complimentato con il consigliere della maggioranza, Emilio Usula, per le sue dichiarazioni sull’incidenza dei tumori nelle aree industriali del Marghine e a Ottana: «Il registro dei tumori di Nuoro è riconosciuto dalla Iarc e se poi la Asl di Nuoro fa marcia indietro e elimina quel dato non significa che la comunità scientifica non tenga conto di quel dato». Crisponi si è detto dunque a favore della soppressione dell’articolo 3.

Il consigliere Mario Floris (Misto-Uds) ha chiesto chiarimenti chiedo chiarimenti sul primo comma dell’articolo 3: «Pensavo che le premialità ai Comuni si pagassero con le sanzioni pagate dai Comuni non virtuosi (Cagliari è stato sanzionato per 5 milioni di euro). Perché allora stanziamo 4 milioni di euro per le premialità ai Comuni per la raccolta differenziata dei rifiuti?».

Il capogruppo di Upc-Socialisti, Pierfranco Zanchetta, ha ribadito “la centralità del tema dell’ambiente nell’azione di governo del centrosinistra” e si è detto a favore del mantenimento dell’articolo 3. Il consigliere della maggioranza ha auspicato approfondimenti sul tema dei termovalorizzatori: «Mettiamo al centro la salute dei cittadini ma teniamo presente le esperienze positive anche a livello europeo».

«Assessore che cosa ci sta a fare in quest’Aula?». Così, il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha lamentato l’assenza di chiarimenti da parte dell’assessore Spano («vuol dire che non ha argomenti per replicare alle nostre critiche») ed ha preannunciato iniziative consiliari “per andare a fondo sul malaffare che gira intorno ad alcuni siti di rilevante preoccupazione per la tutela ambientale e la salute dei cittadini”. Pittalis ha concluso con la critica alla maggioranza perché “non ha trovato le risorse per il contratto dei dipendenti dell’ente foreste”.

Il capogruppo dei Riformatori, Attilio Dedoni, ha preannunciato il voto favorevole all’emendamento “perché non è sbagliato cancellare un articolo inutile e che non serve alla Sardegna”. L’esponente della minoranza ha quindi svolto alcune considerazioni di carattere generale sul ciclo di smaltimento dei rifiuti ed ha così concluso il suo intervento: «E’ ora che chi si occupa di rifiuti la smetta di arricchirsi». La consigliera di Sovranità, democrazia e lavoro, Anna Maria Busia, dichiarando di non voler creare contrapposizione con le affermazioni fatte dal suo collega di maggioranza Usula su inquinamento e tumori in alcune particolari realtà della provincia di Nuoro, ha evidenziato come i dati citati “necessitino di approfondimenti”, così come resta da “accertare” l’effettivo “nesso di casualità tra inquinamento e tumori”.

Il capogruppo di Sdl Roberto Desini ha respinto in apertura alcune affermazioni critiche nei confronti dell’assessore dell’Ambiente, definendole «fuori luogo perché dimostrano, al contrario, l’indirizzo molto chiaro del governo regionale, anche sulla differenziata, il Piano rifiuti del 2008 con le sue criticità e le discariche».

Il capogruppo di Sel Daniele Cocco si è soffermato su alcuni spunti emersi dal dibattito, a cominciare dai termovalorizzatori sui quali, ha detto, «occorre sicuramente discutere ma non in questa sede per non rendere banale l’argomento». Quanto alla situazione dell’Ente foreste, secondo Cocco «va riconosciuto l’impegno della maggioranza e dell’assessore, oltre che della commissione che appena approvato la legge di riforma, importante punto per l’avvio di una politica fondata sulla eco-sostenibilità; è vero che il contratto è scaduto nel 2010 e forse non è colpa solo di questa maggioranza, ma è vero anche c’è la disponibilità di a discutere per individuare le migliori soluzioni».

Il consigliere Salvatore Demontis (Pd) ha precisato in apertura che il riferimento alla tariffa unica «presume che si arrivi ad ambito territoriale unico e ad una autorità unica di gestione come previsto dal Piano 2008 che poi è stato accantonato e non certo per colpa dell’assessore». La nostra linea, ha aggiunto, «è molto chiara, la maggioranza e la Giunta hanno sposato il concetto di “economia circolare” che rappresenta l’ultima frontiera europea e ha molti punti di contatto con l’enciclica “Laudato sii” di Papa Francesco; questo principio consiste nel superamento del sistema lineare con al centro la fase di smaltimento attraverso un ciclo integrato che, in qualche modo, torna all’antico quando la scarsità delle risorse disponibili imponeva di non buttare niente». Va ricordato infine, ha concluso Demontis, «che la Ue prevede la riduzione entro il 2030 dello smaltimento in discarica ad una percentuale del 5% e il divieto di usare la fase termica per i materiali riciclabili».

Il consigliere Giorgio Oppi (Udc) ha respinto le tesi secondo le quali il Piano dei rifiuti del 2008 non sarebbe stato applicato, sostenendo invece che pur tra molte difficoltà ha trovato attuazione. Prevedeva, ha ricordato, «due termovalorizzatori in Sardegna di cui uno nella zona di Sassari ed il revamping di quello di Macomer, ma su queste scelte si registrarono allora una serie di inadempienza, proprio a Sassari che individuò Ozieri come sito temporaneo alternativo».

A nome della Giunta, l’assessore dell’Ambiente Donatella Spano si è in primo luogo scusata per il ritardo con cui è arrivata in Aula, dovuto ad una riunione nazionale di tutte le Agenzie ambientali delle Regioni. Affrontando i contenuti dell’art.3 della finanziaria dedicato alle politiche ambientali , la Spano ha definito il testo «ricco di novità importanti: 20 milioni per i parchi e le aree protette, 14 milioni per l’erosione costiera, il primo intervento di bonifica dall’amianto con un investimento di 9 milioni, l’avvio delle bonifiche industriali per le quali la Giunta ha svolto una azione molto intesa in applicazione del principio chi inquina paga, portando a conclusione le complesse procedure autorizzative sia per Porto Torres che per il Sulcis Iglesiente». Segue