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Unioni civili, stasera si vota la fiducia sul maxiemendamento del governo. Via adozioni e fedeltà

Roma, 25 Feb 2016 - Trovato l'accordo in maggioranza sul maxi-emendamento alle unioni civili. E' quanto si apprende al termine della riunioni in Senato. "L'accordo sulle unioni civili è un fatto storico per l'Italia. E' davvero #lavoltabuona". Così Matteo Renzi commenta su twitter l'intesa raggiunta in maggioranza sulle unioni civili. Poi in aula al Senato il ministro Maria Elena Boschi annuncia che il Governo pone la questione di fiducia sul maxiemendamento al ddl sulle unioni civili.

La senatrice Pd che ha dato il nome alla legge sulle unioni civili, Monica Cirinnà assicura che "i voti ci saranno" anche perché abbiamo "ottenuto l'obiettivo più importante: l'unità del partito". La prima chiama per il voto di fiducia sulle unioni civili è prevista per stasera alle 19. Lo ha deciso la capigruppo del Senato.

"Abbiamo chiuso". Il senatore del Pd, Andrea Marcucci, risponde così ai cronisti che gli chiedono se sia stato definito l'accordo di maggioranza sul testo del maxiemendamento alle unioni civili. L'intesa giunge al termine di una giornata di lunghe trattative tra le forze politiche.

L'accordo sulle unioni civili conferma lo stralcio della parte che riguarda l’adozione del figlio dell’altro che tuttavia sarà introdotta in un ddl sulle adozioni che dovrà avere "una corsia preferenziale" ed essere approvato alla Camera e al Senato "entro la fine di questa legislatura". Lo ha detto il capogruppo Pd al Senato Luigi Zanda.

"Resta fermo quanto previsto e consentito in materia di adozione dalle norme vigenti". È quanto si legge nel maxiemendamento al ddl unioni civili che, in questo passaggio, riformula il comma 4 dell'art. 3. Con tale riformulazione si prevede la non applicazione del ddl unioni civili alla legge sulle adozioni del 1983 ma, spiegano fonti parlamentari, di fatto viene fatta 'salva' la giurisprudenza emersa finora sui casi di ricorsi inoltrati da coppie omosessuali.

"La presente legge istituisce l'unione civile tra persone dello stesso sesso quale specifica formazione sociale ai sensi degli articoli 2 e 3 della Costituzione e reca la disciplina delle convivenze di fatto". E' quanto si legge nel primo comma del maxiemendamento del governo al ddl unioni civili. Il chiaro riferimento agli articoli 2 e 3 della Carta che disciplinano i diritti inviolabili delle uomo anche, sia come singolo sia nelle sue "formazioni sociali" (senza nessun riferimento al matrimonio).

Manifestanti Lgbt, in rotta con la politica per lo stralcio delle adozioni al ddl sulle unioni civili hanno protestato nel pomeriggio nelle vie del centro di Roma. Prima il raggruppamento a cinquecento metri dal Senato, poi la decisione di muovere verso piazza Madama. Bloccati dalla polizia. E allora il minicorteo si trasforma in un raduno, con l'occupazione di corso Rinascimento, e pazienza per il traffico. "Noi attendiamo i diritti da 30 anni voi potete ben attendere 5 minuti", è l'invito agli automobilisti rassegnati.

 

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