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Papa: unioni civili? “non mi immischio nella politica italiana”. Trump vuole muri? “non è cristiano”

Cagliari, 19 Feb 2016 - Papa Francesco è rientrato a Roma dal viaggio pastorale in Messico. Durante il volo ha dialogato con i giornalisti che hanno chiesto al Pontefice la sua posizione rispetto al ddl sulle unioni civili. "Io non so come stanno le cose nel Parlamento italiano. Il Papa non si immischia nella politica italiana", ha risposto e ha ricordato che "nella prima riunione che io ho avuto con i vescovi nel maggio del '13 una delle cose che ho detto: col governo arrangiatevi voi. Perché il Papa è per tutti e non può mettersi in politica. Questo non è il ruolo del Papa. E quello che penso io è quello che pensa la Chiesa e han detto in tanti perché questo non è il primo Paese che fa questa esperienza, ce ne sono tanti".

Rispondendo poi a una seconda domanda sullo stesso tema, Francesco ha detto di non ricordare bene il documento vaticano del 2003 in cui si dice tra l'altro che i parlamentari cattolici non devono votare questo tipo di leggi. "Ma il parlamentare cattolico - ha sottolineato - deve votare secondo la sua coscienza ben formata, questo direi soltanto. Credo che sia sufficiente, dico ben formato.

Dalla politica italiana a quella americana. Papa Francesco, alla domanda se i cattolici americani devono votare il candidato Usa Donald Trump che ha detto di voler costruire 2500 km di muro lungo la frontiera e deportare 10 milioni di immigrati, ha risposto che "una persona che pensa di fare i muri, chiunque sia, e non fare ponti, non è cristiano. Questo non è nel Vangelo". Poi ha precisato: "Non mi immischio: solo dico, questo uomo non è cristiano, se dice queste cose. Bisogna vedere se ha detto così oppure no. Su questo do il beneficio del dubbio".

Poi sul fatto che Trump in un'intervista lo ha definito un uomo politico e forse una pedina del governo messicano sulla politica dell'immigrazione, Bergoglio ha risposto: "Grazie a Dio che ha detto che sono un politico, perché Aristotele definisce la persona umana come 'animal politicus', quindi sono una persona umana". Poi ha aggiunto: "Che sono una pedina, mah, forse, non so, lo lascio al giudizio di voi, della gente".

Al Santo Padre è stato chiesto anche un parere sulle indicazioni date a livello internazionale su aborto e contraccezione per evitare i danni del virus Zika. "L'aborto non è un male minore, è un crimine, è fare fuori per salvare, quello che fa la mafia: è un crimine e un male assoluto". Perché, ha spiegato, "non si deve confondere il male per evitare la gravidanza, da solo, con l'aborto. L'aborto non è un problema ideologico, è un problema umano, un problema medico, si uccide una persona per salvarne un'altra, nel migliore dei casi, o per passarla bene. Contro il giuramento ippocratico, è un male in se stesso, ma non è un male religioso all'inizio, è un male umano. Sull'uso degli anticoncezionali, ha spiegato il Pontefice, "sul male minore, evitare la gravidanza, parliamo in termini di conflitti tra il quinto e il sesto comandamento. Paolo VI, il grande, in una situazione difficile in Africa, ha permesso alle suore di usare gli anticoncezionali nei casi di violenza". Invece, secondo Francesco, "evitare la gravidanza non è un male assoluto. In certi casi, come questo del virus Zika, o come quello che ho nominato, il beato Paolo VI, era chiaro".

"Un vescovo che cambia un sacerdote di parrocchia quando si sono rilevati casi di pedofilia è un incosciente, che dovrebbe per questo presentare la rinuncia". La pedofilia, ha detto "è una mostruosità, perché un sacerdote che è consacrato toglie un figlio a Dio e se lo mangia come in un sacrificio diabolico, lo distrugge".

Sul caso Maciel, fondatore dei Legionari di Cristo, pedofilo, uomo dalla doppia e tripla vita, con figli da diverse donne, Bergoglio ha detto: "mi permetto di rendere un omaggio all'uomo che lottò nel momento in cui non aveva forza per imporsi, Ratzinger" che "raccolse tutta la documentazione essendo prefetto per la Dottrina della Fede. Poco prima che morisse San Giovanni Paolo II nella Via Crucis del Venerdì Santo parlò della 'sporcizia' nella Chiesa". "Aiutò tanto ad aprire questa porta", ha aggiunto Francesco.

Sulla possibile udienza del Papa con l'imam di Al-Azhar del Cairo, massima autorità religiosa sunnita e oggetto del nuovo "disgelo" messo a segno da Francesco, il Pontefice ha detto che "su questo è andato mons.Ayuso al Cairo la settimana scorsa per incontrare il secondo dell'imam e salutare l'imam". Mons. Angel Ayuso è il segretario del Pontificio Consiglio per il dialogo interreligioso, guidato dal card. Tauran. "Io voglio incontrarlo, mi piacerebbe - ha detto il Papa -, stiamo cercando il modo, sempre tramite il card. Tauran, perché è la strada, ma ce la faremo".

Alla domanda dei giornalisti su quale sia il suo sogno, o anche il suo incubo, papa Francesco ha risposto senza esitare un secondo: "La Cina, andare là, mi piace tanto".

Parlando di Europa, il Pontefice ha detto che "una parola che mi è piaciuta leggendo il giornale, non so chi l'approvi e chi no, è 'rifondazione dell'Unione europea'. Ho pensato ai grandi padri - ha affermato -. Ma oggi dove è uno Schumann, un Adenauer, questi grandi, che nel dopoguerra hanno fondato l'Unione europea?". "E mi piace - ha aggiunto - questa idea della 'rifondazione', magari si possa fare, perché l'Europa non direi che è unica, ma ha una forza, una cultura, una storia che non la si può sprecare e dobbiamo fare di tutto perché l'Unione europea abbia la forza e anche l'ispirazione".