Amsterdam, 25 Gen 2016 - “È a rischio l'unità dell'Europa. Per questo sui migranti bisogna procedere uniti e trovare soluzioni condivise". L'allarme arriva da Dimitris Avramopoulos, Commissario europeo per l'immigrazione e gli affari interni. In una fase delicata a livello mondiale - prosegue - non bisogna alimentare le paure. Il compito di noi politici - prosegue - è quello di allontanare le preoccupazioni dei cittadini. E avanza proposte concrete. La Commissione - ricorda Avramopoulos - ha messo sul tavolo due agende molto ambiziose su immigrazione e sicurezza. Ora è il turno dei paesi membri che le devono mettere in pratica: dalla ricollocazione della Guardia Costiera e di frontiera, sino al pacchetto di misure antiterrorismo.
Il Commissario inoltre ribadisce che Italia e Grecia, paesi di frontiera, non devono essere lasciati soli, ma affiancati nel gestire l'accoglienza. Inoltre - aggiunge - è necessario sbloccare gli aiuti alla Turchia spiegando che il Paese ospita 2 milioni di profughi ed è giusto dare tre miliardi per ridurre il flusso dei migranti. Intanto, mentre continuano ad arrivare profughi sulle nostre coste e verso Croazia e Slovenia dal Mar Egeo, sfidando le temperature polari di questi giorni, ad Amsterdam si apre l'ennesimo vertice europeo sui migranti, un vertice informale che riunisce i ministri dell'interno dei paesi membri. Al centro dei colloqui: il futuro di Schengen.
Trovare un accordo sarà piuttosto complicato con gli Stati est europei che se ne lavano le mani. Svezia e Danimarca che hanno rimesso i controlli alle frontiere. E con la Francia, proiettata alle elezioni del 2017 e Marine Le Pen in agguato, che sulla questione profughi è sorda. L'Italia con il presidente del consiglio Matteo Renzi nei giorni scorsi ha ribadito la sua posizione: chiudendo le frontiere tradiremmo la nostra identità. Il ministro dell'Interno Angelino Alfano auspica che l'Europa resti "ad assetto stabile". E incalza: "non ci possono essere pezzetti d'Europa perché sarebbe l'inizio dello sgretolamento". Preoccupazione in merito è stata manifestata anche da Cristine Lagarde direttore del Fmi e Mario Draghi, Presidente della Bce per i quali il fenomeno dei flussi migratori è "inevitabile".