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Gdf Cagliari – Eseguito sequestro di azienda operante nel settore delle energie rinnovabili e dei beni degli amministratori

Cagliari, 10 Dic 2015 - Militari della Guardia di Finanza e personale del Nucleo investigativo del Corpo Forestale e di Vigilanza Ambientale del capoluogo sardo, hanno eseguito un provvedimento di sequestro di un’azienda, operante nel campo delle energie rinnovabili nonché dei beni riconducibili ai suoi amministratori.

L’operazione scaturisce da un’indagine di polizia giudiziaria, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia, che ha voluto far luce sulle condotte degli amministratori di un’impresa che da alcuni anni opera in Sardegna, con due impianti di produzione di energia elettrica, originata da “biomasse”, attualmente in esercizio a Decimoputzu e a Guspini.

auto_guardie_forestaliI complessi accertamenti delle Fiamme Gialle hanno permesso di far emergere gravi carenze nei requisiti soggettivi ed oggettivi, in grado di inficiare la legittimità delle autorizzazioni amministrative rilasciate dalla Regione Sardegna e delle relative contribuzioni pubbliche, destinate ai produttori di energia elettrica derivante da fonti “pulite”. E da qui, le contestazioni mosse dall’autorità giudiziaria, concernenti la truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche, per otto milioni di euro, motivate dalla scoperta di documentazione falsa prodotta nel corso dell’istruttoria innanzi alla regione Sardegna ed al G.S.E. S.P.A. (la società a partecipazione pubblica deputata ad erogare gli incentivi economici previsti dalla normativa di settore).

Per questi reati è previsto il sequestro di beni, anche per un valore “equivalente” al profitto del reato (otto milioni di euro), in capo a ciascuno dei soggetti che, direttamente o indirettamente, si sono occupati della gestione aziendale.

Accanto alla illecita percezione di incentivi, sono emerse anche violazioni alla normativa in materia ambientale (attività di gestione di rifiuti non autorizzata), poiché è stata documentata la raccolta, il trasporto e lo smaltimento irregolare dei residui della produzione di biogas; in particolare, è stato accertato lo “sversamento” incontrollato su terreni o in acque lacustri prossimi agli impianti, che ha generato situazione di grave rischio di inquinamento ambientale del suolo agricolo e della falde acquifere. Tale circostanza ha indotto l’A.G. ad emettere un provvedimento di sequestro dell’intero complesso aziendale, comprendente i due impianti, in modo da impedire la prosecuzione degli illeciti ambientali.

Sono interessati dal sequestro, oltre al complesso aziendale, tre fabbricati, nove terreni, quote di partecipazione in società, nove autoveicoli e vari conti correnti.

Le indagini, infine, hanno permesso di appuntare l’attenzione su un settore, quello delle fonti rinnovabili, che riveste un ruolo strategico nell’economia del paese e, soprattutto, della Sardegna, dove proliferano gli impianti adibiti alla produzione di energia a basso impatto ambientale.

Guardia di Finanza e Corpo Forestale e di Vigilanza ambientale, in armonia con le direttive della locale D.D.A., mantengono un elevato impegno operativo, dato che i rilevanti interessi economici in gioco attraggono anche operatori sleali, che alterano le regolari dinamiche del mercato, in danno del sistema nel suo complesso e, ove si tratti di incentivi indebitamente percepiti, in danno del bilancio nazionale.

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