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Pistorius, ribaltata la sentenza di primo grado in appello: l’accusa è di omicidio volontario

Johannesburg (Sudafrica), 3 Dic 2015 - È stata emessa ieri la sentenza di appello nel processo a Oscar Pistorius, già condannato a cinque anni di reclusione per l'omicidio della sua fidanzata Reeva Steenkamp, il 14 febbraio 2013. Pistorius, che si trova agli arresti domiciliari, è stato condannato per omicidio colposo, ma il pubblico ministero ha fatto ricorso chiedendo una condanna per omicidio volontario, un reato che prevede fino a 15 anni di reclusione. La sentenza di primo grado è stata quindi ribaltata dalla Corte d'Appello.

Pistorius, 29 anni, era stato condannato a cinque anni di carcere il 21 ottobre del 2014 per omicidio colposo, per avere ucciso a colpi d'arma da fuoco la fidanzata Reeva Steenkamp, sparandole attraverso la porta del bagno di casa nella notte fra il 13 e il 14 febbraio del 2013. Nell'emettere la sentenza di condanna, il giudice Thokozile Masipa aveva accettato la versione dei fatti della difesa di Pistorius, secondo cui l'atleta avrebbe sparato perché pensava che si trattasse di un ladro.

Oscar Pistorius è nato a Johannesburg, in Sudafrica, nel 1986. Nato senza il perone in entrambe le gambe, ha subito l'amputazione sotto il ginocchio di entrambi gli arti quando aveva un anno di età. Dopo aver gareggiato in diverse discipline sportive a scuola, si è dedicato alla corsa a 16 anni e nel giro di pochi mesi ha vinto un oro alle Paralimpiadi di Atene 2004.

Pistorius è diventato mondialmente famoso per essersi appellato con successo contro il divieto di partecipare alle gare per normodotati e nel 2012, durante i Giochi olimpici estivi di Londra, è diventato il primo atleta amputato a competere in una gara di corsa alle Olimpiadi.