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Lavori Consiglio Regione Sardegna: Via libera alla copertura del deficit della Sanità.

Cagliari 2 Dic 2015 – La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito il Consiglio ha iniziato l’esame dell’ordine del giorno con il Dl n.277 (Disposizioni in materia di sanità pubblica. Prime misure per la copertura delle perdite pregresse) che sarà illustrato, per la maggioranza, dal relatore Raimondo Perra (Psi), presidente della commissione Sanità.

Nel suo intervento Perra ha sottolineato le finalità del provvedimento, «dalla necessità di garantire la regolarità dei pagamenti delle Asl ai fornitori al riallineamento dei conti delle aziende, tenendo sotto controllo i conti della sanità senza diminuire il livello dei servizi ai cittadini». Esistono però alcune perplessità, ha ricordato Perra, «sulle coperture individuate che gravano su alcune voci di bilancio piuttosto significative, perplessità attenuate ma solo in parte dalle assicurazioni fornite dalla Giunta sulla temporaneità dell’intervento ed il ripristino della quadratura successiva a cominciare dalla prossima manovra finanziaria». Restano insomma, ad avviso del relatore, «questioni aperte di non poco conto per quanto concerne le misure del rientro dal disavanzo e le coperture fin qui individuate che, anche per queste ragioni, le commissioni Sanità e Bilancio hanno ritenuto di sottoporre all’attenzione del Consiglio».

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha osservato in apertura che, come al solito, «in Consiglio si parla non tanto di politica sanitaria quanto di economia sanitaria e ad un anno dalla riforma ci si aspettava ben altro che un intervento per la copertura di perdite pregresse che hanno numeri preoccupanti, 274milioni per il disavanzo del 2014 e si tratta solo dei primi urgenti interventi perché poi verranno gli altri, almeno 390 milioni secondo la stima tendenziale dell’assessorato». Questi numeri dicono, a parere di Locci, «che la situazione è molto preoccupante mentre la maggioranza continua ad attribuirne la responsabilità alle passate gestioni del centro destra ma la realtà dimostra il contrario; l’attuale Giunta non ha realizzato uno dei suoi principali obiettivi di legislatura perché l’assistenza sanitaria non è migliorata e la spesa è fuori controllo». Lo stesso adeguamento dei costi agli standard indicati dal Ciper per 2.8 miliardi, ha protestato il consiglierete di Fi, «è largamente sottostimato perché non tiene conto della specificità della situazione sarda e, in termini reali, tale sottovalutazione produce una drastica riduzione di liquidità per le aziende che sfonderanno il tetto di 60 giorni per i pagamenti, cui si sommeranno nuovi interessi passivi». Questi numeri, ha concluso Locci, «sono i frutti avvelenati dell’accordo del 2006 Prodi-Soru che portò la sanità a totale carico della Regione senza alcuna contropartita, in un contesto in cui i bisogni di salute sono in continua crescita con grandi ripercussioni sui costi, come i farmaci innovativi, che ad altre Regioni lo Stato rimborsa ed alla Sardegna no; in conclusione, si va verso una montagna di debiti per almeno 400 milioni».

Il consigliere Giorgio Oppi (Udc) ha ricordato la posizione contraria assunta dal suo gruppo in commissione perché, per esempio, «in alcune realtà come Sassari si continua ad esagerare con le consulenze e questo non ha senso se si vuole risparmiare; su questo ed altri episodi fra breve presenteremo a breve interpellanze e mozioni». Il disavanzo previsto per la sanità sarda, ha aggiunto Oppi, «si aggira sui 400 milioni ma in concreto sarà di più tenendo conto anche del Mater Olbia dove ancora senza accordo su telemedicina ma aspetto più preoccupante è la scelta del metodo seguito di misurare la spesa sanitaria pro-capite perché ciò distorce la realtà della spesa sanitaria». Oppi, in conclusione, ha criticato con forza l’elusione delle graduatorie ed il conseguente ricorso alle convenzioni «lasciando per strada vincitori di concorso», invitando l’assessore ad intervenire per eliminare sacche di inefficienza e di spreco ed alcune anomalie, come quelle di alcune posizioni apicali occupate da persone prive di titoli.

Il consigliere Paolo Truzzu (Misto-Fdi) ha sottolineato che «la discussione in Consiglio su questa materia avviene in un clima surreale, perché siamo di fronte ad un provvedimento sul disavanzo del 2014 ed altro con coperture molto dubbie che toccano risorse destinate a fronteggiare necessità forti per l’economia sarda, aspetto emerso anche dal dibattito in commissione». Per quanto riguarda il dato politico, ha detto ancora Truzzu, «si sta andando a tappare buchi dopo che per due anni la maggioranza ha promesso di mettere a regime la spesa sanitaria, liberando risorse per rilanciare investimenti destinati allo sviluppo ed all’occupazione; invece non si sa nemmeno quant’è il disavanzo della sanità risalente a due anni fa, la situazione delle asl è fuori controllo, il polo sanitario pubblico di Cagliari parte con buco di 70 milioni altro che contrasto al Mater Olbia». Il bilancio della sanità sarda, ha concluso il consigliere, «è un bilancio da incoscienti, anche perchè l’anno prossimo la situazione sarà molto peggiore, altro che rispondere alle esigenze dei più deboli».

Il consigliere Edoardo Tocco (Fi) ha riaffermato che il Dl in discussione propone la coperture di perdite pregresse per oltre 217 milioni di euro, con un programma – ha dichiarato l’esponente della minoranza - che non è in linea con gli obiettivi della riforma sanitaria e con le politiche tese alla riduzione dei costi.

«L’unico risultato ottenuto – ha aggiunto Tocco - è la solita spartizione delle poltrone attraverso i vari commissariamenti e con una nuova cura dimagrante dei servizi essenziali in tutti i territori dell’Isola». Il consigliere di Forza Italia ha criticato l’ipotizzato taglio dei piccoli ospedali a Isili, Sorgono e Muravera («così si aggravano soltanto i problemi dei nostri concittadini»).

«L maggioranza – ha concluso Tocco - non ha centrato l’obiettivo di garantire l’erogazione dei servizi essenziali nei vari territori della Sardegna ed è per questo che invito l’assessore a cambiare rotta, evitando i tagli e ritrovando una strategia per la sanità isolana».

Il consigliere di Forza Italia, Alberto Randazzo, si è detto imbarazzato per non aver ottenuto i dati a suo tempo richiesti per esaminare nel dettaglio i cosiddetti debiti pregressi della Asl. L’esponente della minoranza ha insistito sui debiti pregressi per contenziosi andati a sentenza, alcuni dei quali risalirebbero al 1994, prima cioè del varo della norma che nel ’95 ha trasformato le vecchie Usl in Asl.

Randazzo ha insistito sul fatto che nel Dl in discussione si parli di “disavanzo presunto” per il 2014: «Non si è in grado cioè di dire con esattezza quale sia lo sbilanciamento del sistema sanitario». Il consigliere di Fi ha quindi concluso rivolgendo l’auspicio che la commissione d’inchiesta sui costi della sanità sarda “possa raggiungere i risultati attesi”.

Il consigliere, Gianni Lampis (Misto-Fdi), ha citato il testo della lettera trasmessa dall’assessore Paci ai presidenti di Anci e Cal lo scorso 6 novembre in cui si annunciava “la temporanea riduzione di 50 milioni” nelle risorse destinate agli Enti Locali (fondo unico) per “la copertura delle perdite pregresse del sistema sanitario regionale”. «Ancora una volta – ha tuonato il consigliere della minoranza – a farne le spese sono dunque i Comuni sardi che sono chiamati ancora una volta a tappare i buchi del bilancio regionale».  Lampis ha quindi evidenziato le difficoltà economico finanziarie che penalizzano le amministrazioni locali ed ha invitato l’esecutivo regionale a trovare soluzioni efficaci per gli Enti Locali. Il consigliere di Fdi ha concluso annunciando il voto contrario al Disegno di legge.

Il capogruppo di Sel, Daniele Cocco, ha dichiarato in apertura del suo intervento che “il deficit della sanità va risanato e che l’approvazione del Dl 277 è un atto indifferibile”  ed ha preannunciato il voto a favore al provvedimento. Daniele Cocco ha inoltre richiesto una breve sospensione dei lavori in occasione della discussione degli emendamenti sull’Ipab di Ploaghe.

Quindi il capogruppo di maggioranza si è rivolto all’assessore della Sanità per criticare l’atteggiamento («insopportabile») di quelli che ha definito “battitori liberi”, riferendosi ad alcuni dirigenti Asl che “dinanzi alla riduzione dei servizi per i cittadini rispondono affermando che una delibera della Giunta impedisce loro di garantire servizi essenziali, non potendo sostituire tecnici, operatori o medici”.

Il consigliere di Sel ha inviato quindi l’assessore a considerare le situazioni che si vanno creando nei diversi territori («stanno ritornando le lungaggini delle liste d’attesa») con la riduzione delle dotazioni organiche.  Daniele Cocco ha quindi criticato in maniera anche aspra la decisione dei commissari delle Asl di indire gare per l’affidamento dei servizi tramite le agenzie interinali. «Da sempre – ha spiegato l’esponete del centrosinistra – chiediamo di porre fine a questo strumento clientelare e chiedo che queste agenzie attingano dalle graduatoria Csl stilate in base a parametri trasparenti, equi e precisi».

Daniele Cocco ha concluso con una richiesta di intervento perché siano modificati i parametri adottati dalla Giunta per la ripartizione delle risorse per le “povertà estreme”: «Moltissimi Comuni della Sardegna registrano una riduzione dei trasferimenti rispetto all’anno precedente nonostante i poveri non siano affatto diminuiti».  Segue